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    EUROPA

    Strage di Yom Kippur a Manchester: il terrorismo antiebraico colpisce l’Europa

    Due ebrei sono stati uccisi e altri tre feriti gravemente in un attentato terroristico durante Yom Kippur a Manchester. L’attacco, avvenuto davanti alla sinagoga “Heaton Park Hebrew Congregation” nel quartiere di Crumpsall, è stato compiuto da Jihad al-Shami, 35 anni, cittadino britannico di origine siriana, che ha travolto e accoltellato i presenti prima di essere neutralizzato dalla polizia.

    Le autorità hanno confermato che l’attentatore non era noto ai servizi segreti britannici e che non vi erano state allerte preventive. Tre persone – due uomini sulla trentina e una donna di circa sessant’anni – sono state arrestate con l’accusa di complicità nella preparazione dell’attacco.

    Secondo i testimoni, l’aggressore ha colpito deliberatamente solo chi indossava la kippà. Dopo aver investito, è sceso dall’auto e ha iniziato ad accoltellare le vittime. Il rabbino della comunità, Daniel Walker, ha chiuso tempestivamente le porte impedendo al terrorista di entrare nella sinagoga, salvando decine di persone: “Il rabbino Walker è un eroe”.

    Il premier britannico Keir Starmer ha dichiarato: “Sono sconvolto dall’attacco alla sinagoga. Il fatto che l’attentato sia avvenuto a Yom Kippur lo rende particolarmente orribile”, annunciando un immediato rafforzamento della sicurezza attorno alle sinagoghe. Anche re Carlo III ha parlato di un evento “scioccante” per la comunità ebraica.

    Dal fronte israeliano, Benjamin Netanyahu ha ribadito: “Come ho avvertito all’ONU: la debolezza di fronte al terrorismo porta solo altro terrorismo. Solo forza e unità possono sconfiggerlo”. Il presidente Isaac Herzog ha inviato condoglianze e sostegno alla comunità di Manchester, mentre il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha accusato Londra di aver lasciato correre l’ondata di antisemitismo senza un’adeguata risposta.

    Dal mondo ebraico, Yaakov Hagoel ha parlato di “un attacco crudele e vile, pensato per colpire la comunità ebraica proprio in un momento di santità e preghiera”, e il rabbino Pinchas Goldschmidt ha definito l’attentato “uno degli eventi più gravi che l’ebraismo europeo abbia conosciuto dal 7 ottobre”.

    Il massacro di Manchester si inserisce in un contesto drammatico: proteste anti-israeliane con decine di migliaia di partecipanti si sono svolte in città europee come Barcellona, Milano, Roma e Berlino, mentre in Germania sono stati arrestati tre affiliati di Hamas armati e pronti a colpire obiettivi ebraici.

    I dati mostrano una crescita spaventosa: nel 2023 sono stati registrati nel Regno Unito oltre 4.000 episodi antisemiti, il doppio rispetto all’anno precedente. “Quasi ogni ebreo in questo Paese sapeva che questo giorno sarebbe arrivato”, ha dichiarato Rafi Bloom, membro della comunità di Heaton Park.

    L’attacco di Yom Kippur a Manchester non è un fatto isolato, ma il sintomo di un’ondata di odio che attraversa l’Europa. Colpire ebrei nel giorno più sacro rivela un antisemitismo che non è mai davvero scomparso e che oggi torna a minacciare comunità intere.

    Se l’Europa continuerà a separare il terrorismo di Manchester dalla guerra che Israele combatte a Gaza, allora non farà che rafforzare gli stessi nemici che oggi insanguinano le sue strade. E chi alimenta l’odio contro lo Stato ebraico non fa altro che dare legittimità agli stessi terroristi che hanno ucciso a Manchester. L’antisemitismo non si ferma con le parole, ma con la coerenza: se l’Europa non lo capirà, rischia di trovarsi ancora una volta dalla parte sbagliata della storia.

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