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    Tre città francesi vietano lo spettacolo del comico antisemita Dieudonné

    Diversi
    sindaci francesi, tra cui quelli di Tolosa, Lione e Grenoble, hanno vietato gli
    spettacoli del tour estivo di Dieudonné, considerati “provocazioni sgradite” e
    “potenziale incitamento all’odio verso gli ebrei”. La decisione è arrivata dopo
    che il direttore per le relazioni internazionali del Centro Simon Wiesenthal,
    Shimon Samuels, aveva più volte allertato le autorità nazionali e locali sulle
    minacce poste dal comico, che il Centro considera uno “pseudo-comico
    diventato polemista arciantisemita”.

     

    Dieudonné
    M’bala M’bala, noto anche semplicemente come Dieudonné, è noto per aver
    inventato un saluto nazista capovolto, conosciuto come “quenelle”, per le sue
    posizioni antisioniste, spesso sfociate in accuse di antisemitismo, e per i
    suoi contatti con personaggi come lo storico negazionista della Shoah Robert
    Faurisson, oltre che per la sua complicità con il regime iraniano.

     

    Dieudonné
    nel 2013 ha subito due condanne con annesse ammende, per un totale di 48.000
    euro, per avere espresso idee antisemite durante i suoi spettacoli.  L’11 gennaio 2015, dopo la manifestazione
    pubblica svoltasi a Parigi per esprimere solidarietà alle vittime dell’azione
    terroristica contro i disegnatori della rivista Charlie Hebdo e contro il
    supermercato ebraico Hyper Casher, Dieudonné ha scritto su Facebook di sentirsi
    “Charlie Coulibaly”, mettendo insieme il nome del giornale satirico colpito
    dall’attentato e quello di uno dei terroristi, Amédy Coulibaly, quest’ultimo
    autore della strage nel supermercato ebraico. Per tale motivo il comico è stato
    arrestato per apologia di terrorismo il 14 gennaio successivo e rilasciato dopo
    poche ore dalla polizia francese in attesa di essere sottoposto al processo,
    dove è stato condannato a due mesi di carcere con sospensione condizionale della
    pena. Il 3 agosto 2020 è stato bandito dalle piattaforme Facebook ed Instagram
    per aver utilizzato termini dispregiativi e disumanizzanti per descrivere gli
    ebrei e le vittime della Shoah.

     

    Samuels ha
    ringraziato i sindaci per aver ascoltato gli avvertimenti del Centro Simon
    Wiesenthal, soprattutto perché in queste città gli islamisti sono stati attivi
    e perfino mortali, come nel caso di Tolosa, dove nel 2012 un jihadista uccise 3
    bambini e un insegnante nella scuola Otzar Hatorah. La città è anche la base
    del Collettivo Palestina Vaincra (CPV – ‘Association Palestine Will Vanquish’),
    che ha legami con il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP),
    un gruppo terroristico che combina il nazionalismo arabo con l’ideologia
    marxista-leninista.

     

    “Il
    CPV è noto per l’appropriazione indebita di cartelloni pubblicitari dei
    trasporti pubblici per esporre manifesti antisemiti, per la campagna per il BDS
    e per l’organizzazione di conferenze che glorificano i terroristi. – ha
    dichiarato il Centro Wiesenthal – Resta oggetto di un “decreto di
    scioglimento” sulla base del fatto che “incita all’odio, alla
    violenza e alla discriminazione… sostiene e legittima il terrorismo e una
    virulenta retorica antisemita e antisionista”.

     

    “Speriamo
    che questa sia l’occasione per ampliare l’elenco delle città francesi che
    adottano la definizione di antisemitismo dell’IHRA (International Holocaust
    Remembrance Alliance)”, ha concluso Samuels.

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