
Decine di antiche lapidi ebraiche, trafugate e riutilizzate come materiali da costruzione durante l’epoca sovietica, sono state recentemente ritrovate nella città ucraina di Zaporizhzhia. I reperti, risalenti a un cimitero fondato nel 1903, facevano parte di scalinate, marciapiedi e edifici del quartiere Kalantyrivka nel corso degli anni ’60, quando un progetto di rinnovamento urbano portò alla demolizione di abitazioni private e alla dispersione dei manufatti funerari.
La scoperta è stata possibile grazie al lavoro del ricercatore e storico locale Konstantin Antonets, che ha individuato le lapidi nelle immediate vicinanze dell’antico cimitero. Molti dei reperti risultano gravemente danneggiati, alcuni ancora visibili nei gradini e nei marciapiedi del quartiere.
Vitaliy Kamozin, direttore esecutivo della United Jewish Community of Ukraine, ha annunciato che le lapidi verranno trasferite in un cimitero protetto nel distretto di Khortytsia, lungo il fiume Dnipro. Il sito è già stato oggetto di una parziale opera di restauro negli scorsi anni, grazie all’impegno dell’attivista Anna Holovko e con il sostegno della stessa comunità ebraica ucraina.
Kamozin è anche promotore di un ampio programma di tutela della memoria ebraica in Ucraina: ha coordinato l’installazione di oltre 130 targhe commemorative in cimiteri e luoghi di sepoltura di vittime della Shoah e ha guidato l’implementazione di sistemi di videosorveglianza per la protezione dei siti ebraici nel Paese.
La scoperta delle lapidi getta nuova luce sulle devastazioni culturali e religiose subite dalle comunità ebraiche durante il periodo sovietico e rafforza gli sforzi di recupero e conservazione della memoria ebraica in Ucraina.