
È stata avviata un’indagine da parte della polizia austriaca, dopo la denuncia dei familiari di un ragazzino ebreo di 12 anni, insultato e brutalmente aggredito da due compagni di classe nel quartiere Leopoldstadt, a Vienna. I media hanno descritto l’episodio come un litigio tra il bambino e un altro studente sfociato in violento pestaggio con calci e insulti, al quale si è unito un secondo studente. Durante l’aggressione sono intervenute alcune persone che hanno separato i giovani. La vittima è stata trasportata in ospedale con lividi e ferite su tutto il corpo.
In un’intervista con la testata austriaca OE24, la madre ha detto che il figlio è stato ricoverato per 24 ore e che uno degli aggressori ha urlato: “Ebreo, se dici qualcosa, dirò a tutti che sei ebreo, e poi vedrai cosa ti succederà’. Inoltre, ha raccontato che “i due adolescenti lo hanno picchiato e preso a calci ripetutamente mentre era steso a terra”, insultandolo con minacce ‘inequivocabilmente’ antisemite. La madre ha, poi, affermato che l’episodio rientra in una serie di molestie avvenute all’interno della scuola, accusando la direzione di “insabbiare” i fatti, come quando una studentessa ha preso per il collo il figlio e ha cercato di spingerlo giù per le scale, ferendolo e costringendolo a indossare un tutore cervicale per dieci giorni.
La famiglia sostiene che alle aggressioni fisiche siano seguiti abusi digitali: l’immagine del dodicenne è stata pubblicata senza consenso su TikTok, accompagnata da insulti e minacce, e i compagni di classe gli hanno regolarmente estorto denaro.
Secondo i familiari, nonostante le ripetute denunce alla scuola, non è stato intrapreso alcun intervento efficace: cori come “dal fiume al mare” risuonavano nei corridoi della scuola senza l’intervento degli insegnanti. “La scuola non è riuscita a proteggerlo – ha affermato la madre – Solo dopo che la situazione è degenerata, abbiamo deciso di sporgere denuncia alla polizia”.













