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    Orthodox Union: la carne di pollo coltivata in laboratorio da SuperMeat è kasher

    Sono kasher i prodotti a base di carne di pollo coltivata in laboratorio dall’azienda israeliana di tecnologia alimentare SuperMeat. La società ha annunciato di aver ottenuto la certificazione dall’Orthodox Union Kosher di New York, l’ente internazionale più autorevole e riconosciuto al mondo che controlla e stabilisce gli alimenti realizzati secondo le regole alimentari dell’ebraismo.

    “E’ una grande questione in quanto proprio la stessa tecnologia potrebbe avere una reale rilevanza in futuro non solo nel pollame ma anche nella carne”. – ha detto rav Menachem Genack, CEO dell’Orthodox Union Kosher Division.

    Come riporta il Times of Israel, la certificazione è arrivata dopo la visita da parte di due delegazioni rabbiniche, che hanno tenuto una serie di discussioni sull’Halakhah – la legge ebraica – e la scienza coinvolta nella tecnologia dell’azienda. Oltre a rav Menachem Genack, presenti il rabbino Hershel Schachter della Yeshiva University di New York, il giudice halakhico israeliano rav Asher Weiss e il rabbino Yosef Zvi Rimon del Gush Etzion Regional Council e del Jerusalem College of Technology.

    “Certificare la carne coltivata in laboratorio è complicato perché il processo spesso inizia con cellule staminali di animali vivi e la legge ebraica proibisce il consumo di qualsiasi parte di un animale vivo” – ha affermato rav Genack. I prodotti a base di carne devono provenire da animali macellati. La carne di pollo coltivata in laboratorio da SuperMeat elude questo requisito, perché viene realizzata prelevando le cellule staminali dalle uova.

    “Allineare la nostra tecnologia con le leggi alimentari kasher ha un significato immenso per noi. – ha detto Ido Savir, CEO di SuperMeat – Questo passo rappresenta il nostro impegno verso l’inclusività e il rispetto delle diverse esigenze alimentari, rendendo la nostra carne di pollo coltivata accessibile al pubblico di tutto il mondo”.

    Il processo di SuperMeat prevede il prelievo di cellule staminali dalle uova. Inserite nel fermentatore, vengono alimentate con ossigeno, mangime liquido a base vegetale e calore. Le cellule crescono come farebbero nel corpo di un animale e si moltiplicano raddoppiandosi nel giro di poche ore. Quando la carne è matura, viene raccolta dal fermentatore, eliminando il liquido di mangime rimanente.

    Secondo la startup, i prodotti a base di pollo coltivato presentano maggiori vantaggi rispetto alla carne d’allevamento perché il processo avviene in modo rispettoso per animali e ambiente, senza l’uso di antibiotici o il coinvolgimento dell’ingegneria genetica, hanno un elevato livello di controllo di qualità e una lunga durata di conservazione perché non viene effettuata la macellazione, uno dei principali ambienti di contaminazione.

    L’azienda SuperMeat, fondata nel 2015, attualmente offre i suoi prodotti di pollame sostenibile nel ristorante ‘The Chicken’ a Ness Ziona, in Israele.

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