
La sua scoperta può offrire un nuovo orizzonte terapeutico per i pazienti immunodepressi. Si tratta della Prof.ssa Yifat Merbl, biologa presso il Dipartimento di Immunologia dei Sistemi del Weizmann Institute of Science, che è stata inserita in “Nature’10 2025”, la prestigiosa lista delle dieci personalità più influenti nella scienza mondiale.
Merbl è stata premiata per aver scoperto “un livello completamente nuovo” del sistema immunitario umano. Definita la “detective dei peptidi”, la scienziata è riuscita a rivelare l’attività antimicrobica nascosta nelle proteine che le cellule normalmente scompongono e riciclano.
Al centro del suo lavoro ci sono i proteasomi – i centri di riciclaggio cellulare. Merbl e il suo team hanno dimostrato che, in condizioni specifiche, i proteasomi non si limitano a degradare le proteine: le scindono in minuscoli frammenti che funzionano come peptidi antimicrobici naturali, aiutando l’organismo a combattere le infezioni.
Una scoperta che può rivoluzionare le terapie per i pazienti immunodepressi, come i malati oncologici o i pazienti sottoposti a trapianto di organi. “Nel momento in cui abbiamo visto che la scissione del peptide cambiava dopo l’infezione, abbiamo capito che stavamo osservando un nuovo meccanismo immunitario”, ha affermato Karin Goldberg, la ricercatrice che ha guidato il progetto. Di conseguenza è stato creato un algoritmo in grado di analizzare migliaia di proteine umane e di identificare quelle contenenti segmenti nascosti, capaci di uccidere i batteri. Il risultato è stato la realizzazione di una vasta banca dati di peptidi antimicrobici precedentemente sconosciuti, una risorsa di grande valore in un’epoca di crescente resistenza agli antibiotici. “Scoprire centinaia di migliaia di nuovi peptidi antimicrobici – spiega Merbl – non solo amplia la nostra comprensione sulle difese dell’organismo, ma apre la strada a terapie innovative, più sicure, basate su meccanismi naturali”.
Questa ricerca rivoluzionaria è arrivata solo pochi mesi prima che il laboratorio di Merbl fosse distrutto in un attacco missilistico iraniano. Nonostante ciò, la scienziata e la sua équipe, grazie al supporto dell’Home Front Command, sono riuscite a mettere in salvo i campioni, i congelatori e le attrezzature prima di trasferirsi in un altro edificio e ricominciare tutto da capo. “È stata una decisione immediata: salvare tutto ciò che potevamo e ricostruire”, ha detto la biologa. Ma l’attenzione deve restare rivolta al futuro: “Qui stanno accadendo cose straordinarie. Israele ha tanto da offrire al mondo. – ha affermato Merbl – Il Weizmann è fondato sull’impegno verso il progresso dell’umanità. Il capitale umano è la risorsa più preziosa di Israele: deve continuare a generare conoscenza e innovazione”.
Foto: @ Weizmann Institute: al centro la Prof.ssa Yifat Merbl












