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    ISRAELE

    Da Auschwitz a Be’eri: addio a Ruth Haran Hertzman, due volte sopravvissuta

    Ruth Haran Hertzman, testimone di due delle tragedie più buie della storia del popolo ebraico, è morta all’età di 90 anni. Originaria della Romania, dopo essere sopravvissuta alla Shoah, era riuscita a ricostruire una vita in Israele, precisamente nel kibbutz di Be’eri. Ma il 7 ottobre 2023 l’orrore è tornato a bussare alla sua porta.
    Quel giorno Ruth si trovava sola in casa quando i terroristi di Hamas hanno fatto irruzione nel kibbutz. Per ore la donna è rimasta nascosta, mentre all’esterno infuriava il massacro. La tragedia ha colpito la sua famiglia con violenza devastante: suo figlio Avshalom è stato ucciso ucciso e sette familiari presi in ostaggio, tra cui la nuora, la nipote e i figli di quest’ultima. Solo alcuni di loro, come Tal Shoham, sono stati liberati dopo lunghissimi mesi di prigionia.
    Evacuata durante la notte dai soldati israeliani dopo essersi nascosta per circa quindici ore, Ruth ha condiviso in seguito racconti che ricordavano il terrore vissuto durante la sua infanzia in Europa: case bruciate, cadaveri a terra, famiglie sterminate, persino neonati tra le vittime. “È lo stesso male puro, lo stesso omicidio sistematico” ha detto, tracciando un doloroso parallelo tra la Shoah e il 7 ottobre. “Non credevo che avrei provato di nuovo la stessa impotenza”. Negli ultimi mesi aveva più volte espresso rabbia e delusione verso la situazione nello Stato Ebraico, ma allo stesso tempo guardava con fiducia ai giovani, che definiva “coraggiosi e creativi”, capaci di ricostruire quanto distrutto.
    La sua vita è stata una narrazione di resilienza: una donna che aveva superato una persecuzione, si era rifatta una famiglia, affrontando una seconda tragedia che ha colpito proprio il luogo che aveva scelto come casa. Ruth Haran Hertzman lascia un’eredità fatta di memoria e sopravvivenza e lucidità morale.

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