
Un nuovo attacco con drone partito dallo Yemen ha colpito mercoledì sera il cuore turistico di Eilat, provocando 24 feriti, di cui due in gravi condizioni. Il velivolo senza pilota degli Houthi ha sorvolato il Mar Rosso a bassa quota, riuscendo a eludere i sistemi di difesa e a esplodere vicino al centro commerciale, in un’area affollata di turisti.
Secondo un’indagine preliminare dell’IDF, due missili intercettori sono stati lanciati contro il drone, ma hanno mancato l’obiettivo. La traiettoria lenta e a bassa quota del velivolo ne ha reso difficile l’individuazione, riducendo i margini per un nuovo tentativo di intercettazione con caccia o elicotteri. Dopo oltre un’ora, un altro missile sparato dallo Yemen è caduto lungo la rotta senza raggiungere Israele.
Sul luogo dell’impatto si sono registrati frammenti e incendi, subito spenti dai vigili del fuoco. I feriti, per lo più colpiti da schegge e onda d’urto, sono stati trasportati all’ospedale Yoseftal, alcuni poi trasferiti a Soroka in elicottero. Tra loro anche vittime di shock e panico. La polizia ha completato le verifiche, invitando i cittadini a non avvicinarsi a ordigni sospetti.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha parlato con il sindaco di Eilat, Eli Lankri, garantendo sostegno ai residenti e annunciando misure per rafforzare la difesa aerea. Ha promesso che ogni attacco riceverà una risposta dura contro gli Houthi.
Il ministro della Difesa Israel Katz ha sottolineato che “chi colpisce Israele sarà colpito sette volte tanto”. Parole dure anche dal comandante dell’Aeronautica, generale Tomer Bar, che ha riconosciuto il fallimento dell’intercettazione, ma ha rassicurato: “L’Aeronautica difende Eilat, elimineremo la minaccia alla radice e miglioreremo le nostre capacità”.
Si tratta del terzo attacco in meno di due settimane contro la città sul Mar Rosso, dopo il colpo all’aeroporto Ramon e l’esplosione vicino a un hotel. Secondo gli analisti, gli Houthi stanno adottando una strategia di voli radenti per sfuggire ai radar.
Malgrado le difficoltà operative, il messaggio israeliano è chiaro: rafforzare la protezione dei civili e mantenere la vita quotidiana. Lo stesso sindaco Lankri ha invitato a continuare la routine come forma di resilienza: “La risposta ai terroristi è non lasciarci intimidire”.
Anche la comunità internazionale esprime preoccupazione. L’ambasciatore tedesco Stefan Seibert ha dichiarato: “Il mondo non deve abituarsi a tentativi di uccidere civili innocenti. Gli Houthi non aiutano Gaza, vogliono solo diffondere terrore”.
Israele, pur affrontando sfide tecniche di difesa, mostra così la sua determinazione a proteggere i cittadini e a contrastare il terrorismo regionale, mantenendo alta la guardia senza rinunciare alla normalità.