
Due importanti membri di Hamas sono stati catturati dall’IDF a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Si tratta di Yousef Qadi, comandante di plotone direttamente coinvolto nell’attacco del 7 ottobre e nella gestione di diversi ostaggi israeliani, e Mohammad Zaarab, figura di spicco dell’unità cecchini dell’organizzazione terroristica. I due si sono arresi alle truppe della Brigata 188, operante sotto il comando della 36ª Divisione. Al momento della cattura, ha riferito l’esercito israeliano, erano armati di coltelli.
L’arresto rappresenta un duro colpo alla leadership militare di Hamas e, secondo lo Shin Bet, ha già prodotto “intelligence di grande valore”. Tra le informazioni ottenute figura la posizione di un’importante infrastruttura terroristica nella zona di Rafah, attualmente sotto intensa pressione militare israeliana.
L’operazione si inserisce nel quadro dell’Operazione “Gideon’s Chariots”, approvata di recente all’unanimità dal Gabinetto di Sicurezza. L’obiettivo è lo smantellamento completo di Hamas e il ritorno a casa degli ostaggi ancora prigionieri nella Striscia di Gaza. Il piano prevede la creazione di una “zona sterile” nella parte meridionale dell’enclave, dove i civili palestinesi saranno sottoposti a controlli da parte delle forze israeliane e riceveranno aiuti umanitari tramite canali monitorati, per evitare che le forniture finiscano sotto il controllo di Hamas.
“Nel momento in cui ripuliamo un’area da ogni minaccia, rimaniamo lì per assicurarci che il terrorismo non possa ritornare. Questo è il modello Rafah,” ha dichiarato un funzionario israeliano, spiegando che il controllo militare continuerà nei territori liberati.
L’IDF non ha ancora fornito dettagli sulla tempistica delle prossime fasi dell’operazione, ma fonti vicine alla leadership militare lasciano intendere che incursioni più ampie potrebbero essere imminenti.