
Prosegue il lento e doloroso ritorno a casa delle vittime israeliane del 7 ottobre 2023. L’esercito israeliano ha annunciato che, al termine del processo di identificazione condotto dall’Istituto Nazionale di Medicina Forense in collaborazione con la Polizia israeliana e il Rabbinato militare, sono stati restituiti per la sepoltura i corpi di Inbar Hayman e del Sergente Maggiore Muhammad Al-Atresh. Secondo le informazioni raccolte dall’intelligence israeliana, Inbar Hayman, 27 anni, è stata uccisa dai terroristi di Hamas il 7 ottobre 2023 e il suo corpo è stato portato nella Striscia di Gaza. Inbar era stata rapita durante il Nova Festival. La sua morte era stata dichiarata ufficialmente il 15 dicembre 2023. Il Sergente Maggiore Muhammad Al-Atresh, originario di Sa’wa, era un tracker nella Brigata Nord di Gaza dell’IDF. È caduto in combattimento la mattina del 7 ottobre e il suo corpo era stato trattenuto nella Striscia per oltre due anni.
Il Forum ha poi ribadito la determinazione a proseguire la lotta per riportare a casa tutti gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas: “Non ci fermeremo finché i 19 ostaggi rimasti non saranno riportati a casa”.
Dall’inizio della settimana, l’organizzazione terroristica ha consegnato 9 corpi, oltre a quello di una persona identificata successivamente come un cittadino palestinese non ostaggio, vestito con un’uniforme israeliana. Un errore che, secondo fonti ufficiali, potrebbe essere stato non intenzionale ma che costituisce comunque una violazione dell’accordo negoziato con gli Stati Uniti nell’ambito del piano per Gaza.
Il piano americano prevedeva la restituzione di tutti gli ostaggi, vivi e morti, entro lunedì scorso. Ma alla scadenza del termine, 24 corpi erano ancora nelle mani di Hamas. In risposta, Israele ha ridotto il flusso di aiuti umanitari e chiuso il valico di Rafah come misura di pressione. Nonostante le violazioni dell’accordo, Israele non ha mai interrotto completamente i flussi umanitari. Netanyahu ha ribadito: “Hamas si è impegnata davanti agli Stati Uniti e deve rispettare i termini del cessate il fuoco. Ogni ostaggio deve tornare a casa”.
Due consiglieri del Presidente Donald Trump hanno confermato che Washington sta valutando la possibilità di offrire ricompense per informazioni utili al ritrovamento dei resti degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Parallelamente, è in corso la pianificazione di una forza internazionale di stabilizzazione per Gaza, che dovrebbe comprendere contingenti di Indonesia, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Qatar e Azerbaigian. “Non ci saranno truppe americane sul terreno a Gaza”, ha chiarito un funzionario statunitense. “Gli Stati Uniti forniranno supporto logistico e aereo per monitorare la situazione e garantire che l’accordo venga rispettato”. Trump, in un messaggio sui social, ha dichiarato: “The job is not done. Phase Two begins right now!”, annunciando così l’avvio della seconda fase del piano per Gaza, che prevede la demilitarizzazione della Striscia e la formazione di un’amministrazione palestinese provvisoria.
Tra le vittime restituite negli ultimi giorni vi sono Uriel Baruch, Tamir Nimrodi ed Eitan Levi, i cui corpi sono stati identificati mercoledì mattina. Uriel Baruch, rapito al Nova Festival il 7 ottobre 2023, lascia la moglie, due figli e la sua famiglia. Il suo corpo è stato restituito dopo quasi due anni di attesa. Tamir Nimrodi, 18 anni, soldato rapito vivo dalla sua base e ucciso durante i bombardamenti mentre era in ostaggio. Eitan Levi, 53 anni, rapito al Mefalsim Junction. La sua morte era stata confermata già nel dicembre 2023. Le famiglie hanno espresso sollievo nel poter dare ai propri cari una sepoltura in Israele. “Il ritorno dei corpi permette di chiudere un capitolo di incertezza insopportabile,” hanno affermato i parenti delle vittime. Mercoledì si sono svolti anche i funerali di Guy Illouz, 26 anni, rapito e ucciso a Gaza dopo il Nova Festival.