
Le autorità israeliane hanno identificato i resti di Eliyahu “Churchill” Margalit, 75 anni, abitante del kibbutz Nir Oz, ucciso e rapito da Hamas durante il massacro del 7 ottobre.
Margalit era un allevatore di cavalli molto conosciuto nel kibbutz. Quella mattina, come ogni giorno, era uscito per prendersi cura dei suoi cavalli quando i terroristi di Hamas hanno fatto irruzione nel kibbutz, uccidendolo e portando via il suo corpo a Gaza.
La notizia dell’identificazione è arrivata dopo il trasferimento dei resti da Gaza a Israele, avvenuto venerdì sera. Le autorità israeliane hanno confermato l’identità dopo le analisi condotte all’Istituto di medicina legale di Abu Kabir.
La moglie di Margalit, Dafna, è sopravvissuta all’attacco. La figlia Nili, infermiera, era stata rapita anch’essa da Hamas e tenuta in ostaggio a Gaza per 55 giorni, fino al suo rilascio.
Secondo i dati diffusi dalle Forze di Difesa israeliane, sono ancora diciotto i corpi di ostaggi non restituiti, mentre continua la pressione diplomatica per il rilascio di coloro che si trovano ancora nelle mani dei terroristi di Hamas.
La vicenda di Eliyahu Margalit è l’ennesimo doloroso richiamo alla brutalità di quel 7 ottobre, e alla ferita ancora aperta di un Paese che continua a chiedere il ritorno di tutti i suoi cittadini, vivi o morti.