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    ISRAELE

    Il ritorno di un tesoro: la Torah di Shem Tov esposta alla Biblioteca Nazionale di Israele

    Un capolavoro dell’arte e della spiritualità ebraica è tornato a casa. La Torah di Shem Tov, uno straordinario manoscritto del XIV secolo realizzato in Spagna dal cabalista Rabbi Shem Tov ben Abraham Ibn Gaon, sarà d’ora in poi esposta al pubblico presso la Biblioteca Nazionale di Israele a Gerusalemme.
    Terminata nel 1312 nella città castigliana di Soria, quest’opera monumentale rappresenta una sintesi unica della Torah Masora (tradizione di trasmissione testuale), Kabbalah e arte ebraica. Riccamente illustrato, il codice contiene elementi decorativi raffinati come archi gotici, cornici dorate, animali fantastici e motivi ispirati alle tradizioni artistiche islamiche e cristiane, adattati secondo la sensibilità ebraica. Dopo il completamento del manoscritto, Rabbi Shem Tov emigrò nella Terra d’Israele, dove proseguì la sua attività fino alla morte, avvenuta attorno al 1330. Nei secoli successivi, la Torah cambiò più volte proprietà: si trovò nel Medio Oriente, poi in Nord Africa, dove le furono attribuite proprietà mistiche, come aiutare le donne durante il parto. Nel XX secolo fu acquistata dal collezionista David Solomon Sassoon, poi passò in mani europee fino ad arrivare, nel 1994, al collezionista svizzero Jaqui Safra.
    Nel 2024, il manoscritto è stato messo all’asta da Sotheby’s e acquistato dai collezionisti Terri e Andrew Herenstein, che lo hanno generosamente concesso in prestito a lungo termine alla Biblioteca Nazionale di Israele. “È emozionante accogliere questo capolavoro proprio in occasione di Shavuot, la festa che celebra il dono della Torah” ha dichiarato Sallai Meridor, presidente della Biblioteca. “La Torah di Shem Tov torna nella terra in cui il suo autore voleva che si trovasse: Israele. E oggi, a Gerusalemme, entra a far parte del nostro patrimonio comune”.
    La Torah di Shem Tov è attualmente parte della mostra permanente “Un Tesoro di Parole” nella Galleria William Davidson. Il manoscritto sarà inoltre digitalizzato ad altissima risoluzione, per consentire al pubblico globale di accedervi per studio, ricerca o semplice ammirazione della sua bellezza senza tempo.

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