
Atterraggio emozionante all’aeroporto Ben Gurion: 225 nuovi Olim provenienti dal Nord America sono arrivati in Israele a bordo del 65° volo speciale organizzato da Nefesh B’Nefesh, in collaborazione con il Ministero dell’Aliyah e dell’Integrazione, l’Agenzia Ebraica per Israele, Keren Kayemeth LeIsrael e la JNF-USA. Il volo segna non solo la ripresa dei charter dopo l’inizio della guerra, ma contribuisce ad un agosto da record: oltre mille nuovi arrivi in Israele, la cifra mensile più alta degli ultimi vent’anni. Dal 7 ottobre 2023 a oggi, più di 7.000 nordamericani hanno fatto Aliyah, un dato che testimonia una straordinaria resilienza e un rinnovato impegno verso il sogno sionista.
Tra i passeggeri, 45 famiglie con 125 bambini, dieci single e tre pensionati. Il più giovane ha appena nove mesi, mentre il più anziano ha 72 anni. A bordo anche cinque medici e 19 operatori sanitari, pronti a entrare nel sistema sanitario israeliano. Oltre trenta degli Olim hanno aderito al programma “Go Beyond”, nato per il rafforzamento delle comunità a Gerusalemme.
“È emozionante vedere così tante persone scegliere Israele proprio adesso” ha commentato il ministro dell’Aliyah e dell’Integrazione, Ofir Sofer, sottolineando il lavoro congiunto delle istituzioni per favorire l’integrazione dei nuovi olim per quanto concerne lavoro, casa e lingua ebraica.
Per Tony Gelbart, co-fondatore di Nefesh B’Nefesh, “questo non è solo un viaggio simbolico, ma un investimento concreto nel futuro di Israele”. Un’iniziativa innovativa ha reso il volo ancora più speciale: per la prima volta, i nuovi cittadini hanno ricevuto la Teudat Zehut (carta d’identità israeliana) e il certificato d’immigrazione direttamente a bordo, completando l’iter burocratico prima ancora di atterrare nello Stato ebraico.
Gli Olim provengono da vari stati americani e canadesi – tra cui New Jersey, New York, Florida, Ontario e Illinois – e si stabiliranno a Gerusalemme, Tel Aviv, Beer Sheva, Haifa, Modi’in. Le loro competenze spaziano dalla medicina all’ingegneria, dal diritto alla finanza, offrendo un contributo significativo allo sviluppo del Paese. Il presidente dell’Agenzia Ebraica, Doron Almog, ha definito la scelta degli Olim “una potente dichiarazione di appartenenza”, mentre la presidente del KKL, Ifat Ovadia Luski, ha sottolineato come ogni nuovo arrivo sia “un’espressione di fiducia nella resilienza della società israeliana”.