
Un team di archeologi in Israele ha portato alla luce una scoperta straordinaria nell’area orientale del Tel Megiddo, nella valle di Jezreel Valley: una gattatura (una grossa struttura scavata nella roccia) per la produzione del vino risalente a circa 5.000 anni fa e, in uno strato più recente, reperti rituali cananei risalenti a circa 3.300 anni fa.
La gattatura, scavata nel letto roccioso, presenta una superficie inclinata per la pigiatura e una vasca di raccolta, e secondo gli archeologi rappresenta una delle più antiche testimonianze note di produzione vinicola nell’area. Fino a oggi, infatti, c’erano soltanto prove indirette che il vino potesse essere prodotto nella regione 5.000 anni fa; con questo ritrovamento si ottiene una “pistola fumante” che conferma la produzione. Nel contempo, intorno alla struttura sono affiorati anche resti di abitazioni, che indicano come il sito non fosse solo agricolo ma parte di un insediamento in crescita.
In uno strato più recente (età del Bronzo tardo, ca. 3.300 anni fa) è stato scoperto un insieme di oggetti rituali cananei: un modello ceramico di un tempietto, anfore e brocchette importate da Cipro, e un set di recipienti ceramici in cui spicca un vaso zoomorfo a forma di ariete delineato da piccole ciotole. Tale set sembra essere stato interrato in modo ordinato come offerta rituale — per la cerimonia del versamento di liquidi come vino, latte o olio — e rappresenta un raro esempio di insieme rituale integro, che dà uno sguardo diretto su pratiche cultuali dell’epoca. Secondo gli archeologi, la posizione — gli oggetti sepolti in vista del grande tempio dell’epoca tel-Megiddo ma all’esterno della città vera e propria — suggerisce che la cerimonia fosse praticata probabilmente da agricoltori locali che non potevano accedere al tempio cittadino, raccogliendo i prodotti della propria terra e consegnandoli come offerte su un altare all’aperto.
Il progetto è stato condotto dalla Israel Antiquities Authority (IAA), nell’ambito degli scavi preliminari in vista dei lavori per la realizzazione della strada a due corsie per senso di marcia del tratto della Highway 66, promossi dalla Netivei Israel. Questo dimostra come lo sviluppo infrastrutturale possa svolgersi in parallelo con la ricerca e la tutela del patrimonio archeologico.












