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    ISRAELE

    Israele, eseguito il primo trapianto di cornea artificiale EndoArt all’ospedale Kaplan

    Una nuova speranza per le persone colpite da gravi patologie corneali. Per la prima volta in Israele, i medici del Kaplan Medical Center di Rehovot hanno eseguito con successo un trapianto di cornea artificiale EndoArt su un paziente affetto da un grave edema corneale. Un intervento innovativo, che segna una svolta globale in campo oftalmologico.
    L’impianto EndoArt, sviluppato dall’azienda israeliana EyeYon Medical, è una membrana ultrasottile e bioinerte, simile a una lente a contatto, che può essere inserita con una procedura rapida, precisa e minimamente invasiva, ripristinando la trasparenza corneale del ricevente. A differenza dei trapianti tradizionali non richiede cornea da donatore umano: lo strato endoteliale della cornea viene sostituito da questa membrana senza pericolo di rigetto. “Una vera svolta che dà speranza ai pazienti in attesa di un trapianto di cornea, soprattutto a coloro che hanno esaurito tutte le altre opzioni. – ha detto Prof. Arie Marcovich, Direttore del Dipartimento di Oftalmologia del Kaplan Medical Center – Il paziente sottoposto all’intervento chirurgico aveva già subito tre trapianti falliti da donatori umani e non era possibile eseguirne un altro – ha spiegato il Prof. Markovich – Il nuovo impianto di EyeYon Medical offre a lui, e a molti altri pazienti, l’opportunità di tornare a vedere senza la necessità di una donazione di cornea umana. Questo è particolarmente importante in Israele, dove le liste d’attesa per i trapianti possono durare mesi o addirittura anni”.
    “Il primo impianto EndoArt all’ospedale Kaplan segna un altro passo significativo nel nostro impegno a restituire la vista a chi l’ha perduta in tutto il mondo. – ha affermato Nahum Ferera, CEO di EyeYon Medical – La tecnologia nata al Kaplan torna in ospedale come prodotto finito, sicuro ed efficace dopo centinaia di interventi chirurgici di successo in tutto il mondo. Siamo orgogliosi di continuare a portare l’innovazione rivoluzionaria della scienza israeliana direttamente in sala operatoria e di vedere come stia davvero cambiando la vita delle persone”.

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