
Se un uomo russa di notte, disturbando irrimediabilmente il riposo della sua signora, può quest’ultima ottenere il divorzio? Il sonno è una cosa seria, si sa, perché ha un impatto enorme sul quotidiano. Ma russare e disturbare il sonno altrui, senza la decisione di affrontare veramente il problema, ha rappresentato sempre qualcosa di perdonabile. È notizia di ieri, riportata al quotidiano online Ynet, che in Israele qualcosa è cambiato: un tribunale rabbinico ha infatti concesso il divorzio a una donna che lamentava anni di notti insonni a causa del russare del marito. L’aggravante imperdonabile? L’uomo avrebbe rifiutato di affrontare il problema considerato trattabile con cure mediche o cambiamenti nello stile di vita. Per il tribunale, questo atteggiamento può effettivamente spingere i coniugi ad allontanarsi ed essere motivo di discussioni frequenti. E se una persona ha la possibilità di cambiare e sceglie di non farlo, è come se avesse volutamente spinto la moglie ad allontanarsi (così deve assumersi anche la responsabilità di pagare una somma imposta dalla ketubah e i relativi supplementi).
Dopo aver consultato precedenti decisioni halachiche e dopo una serie di valutazioni mediche moderne, i giudici hanno scritto: “Ci troviamo di fronte a un caso particolare, in cui sia il marito che la moglie concordano sul fatto che lui russi durante la notte, provocando in lei frustrazione e rabbia. Il suo russare l’ha spinta a lasciare la camera da letto, interrompere l’intimità e alimentare discussioni”. Nel caso in questione, il russare era un problema risolvibile e il fatto di non aver fatto nulla rende il marito responsabile dell’intero – o parziale- “risarcimento” previsto imposto dalla ketubah, il contratto matrimoniale ebraico.
Tuttavia, non tutti i giudici del tribunale rabbinico erano concordi sulla misura della compensazione prevista dalla ketubah, infatti la maggioranza avrebbe optato per una cifra più contenuta, aprendo però la porta alla possibilità di poter chiedere il divorzio a causa del “ruggito notturno” del coniuge. Morale della favola? Il russare non è solo un fastidio, ma può trasformarsi in un vero terremoto matrimoniale.