Skip to main content

SPECIALE PESACH 5784

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati

    L’amore di Iren e Neta distrutto dai terroristi di Hamas

    Continuano ad emergere le drammatiche testimonianze
    dei sopravvissuti all’attacco terroristico nel sud di Israele. È drammatico il
    racconto di Iren Shavit, il cui sogno di sposarsi con Neta Epstein, 21 anni, si
    è infranto proprio sabato 7 ottobre. Dopo aver sentito le sirene, i due futuri
    sposi si erano nascosti nel rifugio nella loro casa di Kfar Aza. Intorno alle 7
    hanno cominciato a sentire gli spari.

    Un’ora dopo Neta è stato informato che la nonna era
    stata assassinata; dopo un paio di ore, ha saputo che anche lo zio era morto.
    Alle 11 la giovane coppia ha sentito gli spari avvicinarsi sempre di più e
    mezz’ora dopo qualcuno ha rotto la finestra del soggiorno. Iren rivolgendosi a
    Neta gli ha detto: «Neta, sono qui, sono qui!».

    È in quel momento che Neta invia un messaggio ad
    alcuni gruppi scrivendo “I terroristi sono qui, vi voglio bene”. I terroristi
    aprono la porta del rifugio e vi gettano all’interno due granata che feriscono
    lievemente Iren, lanciano poi una terza granata. È allora che Neta si getta
    sulla granata urlando. I terroristi gli sparano e lo uccidono.

    Iren, originaria di Bitzaron, aveva conosciuto Neta,
    originario di Kfar Gaza, un anno e mezzo fa. È stato amore a prima vista. Dopo
    il primo appuntamento Iren confidandosi con la madre le aveva chiesto: «Come
    posso essermi innamorata in sole 24 ore?».

    «Mi rifiuto di parlare di lui al passato» ha
    spiegato Iren in una intervista a Kan11 news rilasciata in questi giorni,
    «aspetto sempre che apra la porta e mi sorrida».

    Dopo aver ucciso Neta i terroristi non sono entrati
    nel rifugio. Vi hanno lanciato all’interno una quarta granata che ha appiccato
    un incendio. Iren è rimasta sdraiata vicino al fidanzato con le fiamme che
    invadevano la stanza. Ha subito scritto al padre di Neta per informarlo che il
    figlio era stato ucciso mentre i terroristi erano ancora nel salotto. 

    Solo quando i terroristi hanno lasciato la casa Iren
    ha scritto un messaggio di addio ai suoi genitori, dicendo che gli voleva bene
    e che erano i migliori genitori che potesse desiderare. Sua madre si è
    arrabbiata, le ha risposto di non arrendersi e che Neta non era morto invano,
    ma perché lei potesse vivere.

    Iren ha continuato a nascondersi mentre i terroristi
    entravano ed uscivano dalla casa. È rimasta nascosta sotto il letto nel rifugio
    con il corpo del fidanzato che la proteggeva. La ragazza è stata salvata sabato
    pomeriggio intorno alle quattro, dieci ore dopo essere entrata nel rifugio. I
    genitori di Neta sono stati salvati il giorno dopo.

    Iren e Neta si sarebbero voluti sposare il 24 aprile
    del 2024. Iren aveva già comprato l’abito bianco da sposa, lo ha ancora
    nell’armadio.

    CONDIVIDI SU: