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    ISRAELE

    “La mia vita non è più la stessa”. Intervista al padre di Tamir, rapito scalzo e senza occhiali

    Tamir Nimrodi è un ragazzo di 19 anni. Ama la storia e vive all’insegna di valori puri e idealisti. Il 7 ottobre è stato rapito dai miliziani di Hamas mentre prestava servizio volontario come educatore nella base che si occupa dell’Amministrazione per il Coordinamento e il Collegamento a Gaza (COGAT). È stato rapito senza occhiali e senza scarpe. Da quel giorno suo padre Alon non ha più avuto notizie di Tamir. Alon ha parlato di suo figlio a Shalom.

    Alon, ci parli di suo figlio Tamir. Cosa gli è accaduto il 7 ottobre?
    Tamir è un ragazzo molto intelligente. È un ragazzo adorabile che va d’accordo con tutti. Ama la cultura, la storia, la geografia, l’astronomia. È un giovane insegnante dell’esercito e quel sabato faceva il volontario. Non è un soldato combattente, ma un educatore. È stato rapito senza scarpe e senza occhiali. Era disarmato. Se vi mostrassi le frasi che ha scritto su un biglietto che abbiamo trovato nella sua camera pensereste che sia un grande uomo. Su questo biglietto si può leggere che Tamir ha tre obiettivi nella vita: aiutare tante persone, avere tanti amici, non ferire mai nessuno.

    Come avete scoperto che era stato rapito e portato a Gaza?
    Amit, la sorellina di Tamir, mi aveva mandato un messaggio poco prima delle 7 per dirmi che stavano lanciando tanti missili in Israele. Sono divorziato e quel giorno ero in Grecia. Anche Tamir mi ha scritto dicendomi stavano attaccando la base militare con molti missili. Era molto tranquillo in quel momento. Alle 7, quaranta terroristi di Hamas sono entrati nella base. Erano armati pesantemente. Hanno di rapito Tamir e due suoi amici. Tamir è stato rapito alle 7:12 e solo tredici minuti dopo, alle 7:25 , era già oltre il confine a Gaza. Alle 16:00 la mia bambina ha visto online il video del rapimento di Tamir pubblicato da Hamas; ha iniziato a piangere ed è corsa da sua madre. Ho tremato tutto il giorno perché sapevo che era successo qualcosa di terribile. Alle 20 l’esercito ci ha dato il messaggio che era stato rapito.

    Avete ricevuto aggiornamenti regolari da parte di funzionari governativi sui negoziati o informazioni rilevanti sul rilascio degli ostaggi?
    No. Non sappiamo niente. Il governo non condivide con noi i negoziati. Non abbiamo ottenuto risposte.

    Sono trascorsi 6 mesi dal 7/10. Come è cambiata la vostra vita?
    La mia vita è crollata. È cambiata drasticamente. Ero l’uomo più ottimista e più felice che si potesse immaginare, ma dal 7 ottobre tutto si è fermato. Non ho più una vita. Non riesco a dormire. Dormo al massimo due ore e mezza per notte. Mio figlio è sempre nei miei pensieri e nel mio cuore. Faccio solo cose per lui e per gli altri ostaggi: incontri, interviste in Israele e all’estero. La mia vita non è più la stessa.

    Tamir era un soldato non combattente?
    Hamas considera militari tutte le persone tra i 18 e i 50 anni, anche se non lo sono. Secondo la stampa, gli uomini non verranno rilasciati fino alla fine.

    C’è qualcosa che il pubblico può fare per sostenere lei o gli ostaggi spingendo per il loro rilascio?
    Tenete a cuore mio figlio e gli altri ostaggi. Teneteli presenti nella mente e sulla stampa televisiva, per le strade, sempre e ovunque. Tamir è un cittadino europeo e tedesco. Poteva accadere a chiunque: potevi essere tu, un tuo amico o un tuo vicino.

    Vi sentite al sicuro in Israele?
    Ci sentiamo al sicuro nel nostro paese, ma è accaduto qualcosa di enorme e qualcosa è un po’ cambiato.

    Come vede la ripresa dei negoziati al Cairo?
    Penso che ci sia un cauto ottimismo perché qualcosa sta cambiando e credo che si possa raggiungere un accordo. Non so di che tipo, ma sarà un inizio e forse potremo dormire di nuovo.

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