
Sotto il cielo di eventi della Settimana del Libro Ebraico, la Biblioteca Nazionale di Israele ha lanciato un segnale potente: nel 2024 è stato pubblicato un totale sorprendente di 7.000 nuovi titoli, circa mille in più rispetto all’anno precedente. Un dato che non celebra solo numeri, ma racconta un Paese che risponde alle difficoltà con cultura e impegno civile.
Il panorama di prosa e poesia ha vissuto una crescita senza precedenti, con 2.272 opere inedite, molte delle quali posticipate dalla fine del 2023, quando l’attacco di Hamas il 7 ottobre aveva interrotto il ritmo della produzione. Significativo è il forte ruolo delle traduzioni: quasi la metà dei testi pubblicati proviene da altre lingue, segno di un Paese che guarda oltre i propri confini con curiosità e apertura. L’ebraico mantiene un ruolo dominante (circa il 90%), anche se in calo rispetto all’anno precedente (93,4%), mentre l’inglese cresce fino al 5% e l’arabo si attesta stabilmente al 2% . Ancora più emblematici i numeri della Biblioteca Nazionale che ha acquisito quasi 200 volumi in arabo, segnando un +39% annuo, con la letteratura rivolta ai più piccoli che raddoppia la propria presenza nel catalogo giovanile (ora al 6%) .
Il tema dominante del 2024 resta l’eco dell’attacco del 7 ottobre: ben 548 libri intrecciano memorie, analisi e diari legati alla guerra a Gaza, con uno sguardo che abbraccia anche la diaspora e la società israeliana nella sua totalità. Parallelamente, più di 60 titoli per bambini e ragazzi affrontano con delicatezza sirene, rifugiati, famiglie in esilio e lutto, trattando la paura e la speranza attraverso la prospettiva dei più giovani – spesso con padri richiamati nelle riserve militari protagonisti silenziosi. La narrativa israeliana vede crescere le voci delle scrittrici: le autrici firmano il 51,5%dei nuovi romanzi e raccolte poetiche, superando gli autori maschili. Il primato femminile è ancora più evidente nella letteratura per l’infanzia, con un contributo del 58%, nonostante una leggera flessione rispetto al 2023. Un segnale chiaro di rinnovamento delle prospettive creative, in un settore che porta avanti sensibilità e narrazioni inedite. Nel catalogo della Biblioteca si registrano circa 392 libri stranieri sul conflitto, portando a 940 il totale delle opere dedicate alla guerra in archivio Eppure, tra questi, solo 30 sono memoriali dedicati alle vittime e ai soldati caduti – spesso pubblicati in prossimità degli anniversari dei loro passaggi. Un gesto di ricordo discreto, ma carico di significati nel tessuto della memoria nazionale.
Il 2024 si è dunque rivelato un anno di rinascita e resilienza culturale per lo Stato d’Israele. Dietro l’impressionante incremento dei titoli, vibra una società che risponde alle sfide con narrazioni profonde: storie di guerre, di traumi dell’infanzia, voci femminili e multilinguismo. La letteratura si fa specchio di fragilità e forza, offrendo conforto, riflessione e speranza.