Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    ISRAELE

    La terapia canina accelera la riabilitazione: il programma innovativo del Rabin Medical Center

    Al Rabin Medical Center (RMC) di Tel Aviv, un progetto clinico pionieristico sta mettendo alla prova una domanda apparentemente semplice ma di grande impatto: può la presenza di un cane da terapia accelerare il percorso di riabilitazione dei pazienti? La risposta va oltre il conforto emotivo e si confronta con misurazioni cliniche rigorose. Nel reparto di neurologia, un team di specialisti ha avviato uno studio controllato che combina la fisioterapia standard con sessioni strutturate con cani da terapia addestrati. L’obiettivo è osservare non solo miglioramenti nei parametri fisici, come la distanza percorsa nel test dei sei minuti, ma anche fattori motivazionali, cooperazione nei trattamenti e stato d’animo dei pazienti.
    A guidare questo programma è l’infermiera senior Keren Matry, affiancata da fisioterapisti e neurologi. Matry porta quotidianamente Teddy, un piccolo cane da terapia dal carattere vivace, nei corridoi e nei reparti: l’effetto sui degenti è immediato. Pazienti recentemente colpiti da ictus o da traumi gravi mostrano maggiore apertura e partecipazione alla riabilitazione dopo gli incontri con l’animale. Un esempio toccante riguarda un soldato rimasto inizialmente mutilato dopo un grave trauma. Solo grazie al contatto con Teddy ha iniziato a comunicare con la famiglia e i medici.

    Il programma di dog medicine del RMC non si limita alle patologie neurologiche: i cani entrano anche nei reparti di terapia intensiva, geriatria e altri reparti ordinari. Nonostante i rischi associati alle infezioni, il team ha adottato protocolli di igiene rigorosi, inclusi bagni regolari per i cani, pulizia delle mani e coperture pulite per i letti prima dei contatti. La presenza del personale infermieristico durante le visite garantisce un controllo costante delle condizioni cliniche dei pazienti. Accanto all’esperienza clinica del RMC, una crescente letteratura scientifica documenta i benefici dell’interazione uomo-animale, dal miglioramento delle capacità motorie nei disturbi neurologici a una diminuzione della frequenza di crisi nei soggetti con epilessia.

    Per i medici coinvolti, l’effetto dei cani non è soltanto fisiologico ma anche psicologico: la relazione con l’animale può fornire ai pazienti un canale di comunicazione alternativo, rompendo barriere emotive e accelerando processi di recupero spesso faticosi e demotivanti. Lo studio clinico in corso, focalizzato in particolare sui pazienti post-ictus, dovrebbe concludersi entro un anno e portare dati conclusivi sull’efficacia della terapia con animali. Nel frattempo, il team spera di espandere questa pratica in altri reparti e di consolidarla come parte integrante della cura ospedaliera.

    CONDIVIDI SU: