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    ISRAELE

    “Silenzio complice”: il fratello dell’ostaggio Evyatar accusa l’ONU mentre Sa’ar punta il dito contro l’ipocrisia internazionale

    Durante una drammatica sessione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, convocata per affrontare la situazione degli ostaggi israeliani a Gaza, è intervenuto Ilay David, fratello di Evyatar, uno degli ostaggi apparsi nei video-shock diffusi da Hamas nei giorni scorsi. Le immagini, che mostrano corpi scheletrici e volti spenti, hanno sollevato orrore in Israele, ma poca reazione concreta da parte delle istituzioni internazionali.
    “Mio fratello pesa 40 chili. Sembra uno scheletro. Non riusciamo più a riconoscere la sua voce”, ha detto Ilay in un discorso che ha scosso l’aula. “È stato costretto a scavarsi la fossa in un tunnel sporco. L’unico braccio che appare nel video, quello del carceriere, è più largo della sua gamba. Hamas mangia, i nostri fratelli muoiono di fame”.
    Con voce spezzata, ha denunciato l’ipocrisia globale: “Gli aiuti umanitari entrano a Gaza, ma agli ostaggi non arriva neanche una briciola. Questo è un crimine contro l’umanità, e il vostro silenzio è complicità”.
    La seduta è stata convocata su iniziativa del ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, che ha parlato senza giri di parole. “Hamas e la Jihad Islamica stanno torturando deliberatamente i nostri cittadini nei tunnel. Evyatar è stato costretto a scavare la propria tomba. È qualcosa di diabolico, eppure qui nessuno lo denuncia”.
    Sa’ar ha accusato il sistema delle Nazioni Unite di essere paralizzato di fronte alla barbarie: “Dopo la pubblicazione del video, il segretario generale Guterres non ha detto una sola parola. Ma continua a pubblicare post ossessivi contro Israele. È una vergogna”.
    Con in mano una copia del New York Times, Sa’ar ha aggiunto: “Cercavo Evyatar in prima pagina. Non l’ho trovato. Neanche una foto. Questo non è giornalismo. È insabbiamento”.
    Il ministro ha anche denunciato la pressione internazionale su Israele, proprio nei momenti più critici dei negoziati per la liberazione degli ostaggi: “Alcuni Paesi stanno regalando legittimità ad Hamas, parlando di uno Stato palestinese proprio mentre Hamas affama e tortura. È come sparare alla trattativa alle spalle”.
    Infine, ha lanciato un appello ai media internazionali: “Mettete i volti di Evyatar e Rom in prima pagina. Il mondo ha il diritto – e il dovere – di guardare in faccia la verità”.

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