Skip to main content

Ultimo numero Settembre – Ottobre 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    ISRAELE

    Sumud flottiglia, fonti israeliane individuano legami con Hamas

    La “Sumud” flottiglia, che negli ultimi mesi ha parecchio fatto parlare di sé e che nei prossimi giorni dovrebbe tentare di raggiungere le coste di Gaza, potrebbe non essere una semplice iniziativa di attivisti internazionali. Israele sostiene infatti che dietro l’operazione ci sia un meccanismo orchestrato da Hamas attraverso il suo braccio estero, ovvero la Palestinian Conference for Palestinians Abroad (PCPA). Alcuni documenti sequestrati a Gaza e resi noti dal Ministero degli Esteri israeliano vengono presentati come prove concrete del coinvolgimento diretto dell’organizzazione terroristica nella pianificazione della missione via mare.

    Fondata nel 2018, la PCPA si presenta come una conferenza rappresentativa dei palestinesi all’estero. Tuttavia, lo Stato ebraico sostiene che si tratti di una struttura subordinata a Hamas, concepita per operare come una sorta di ambasciata parallela del movimento islamista. L’organizzazione, già designata da Israele come gruppo terroristico nel 2021, avrebbe il compito di canalizzare le attività internazionali di Hamas: dalla mobilitazione di piazza alle campagne di propaganda, fino all’organizzazione di marce e flottiglie dirette a Gaza. Secondo le informazioni rese note, il PCPA agisce sotto copertura civile, cercando legittimità internazionale mentre, in realtà, fungerebbe da piattaforma per coordinare iniziative ostili a Israele e per mantenere la rete globale di Hamas operativa anche al di fuori della Striscia.

    Tra i materiali sequestrati spicca una lettera del 2021 firmata da Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas, in cui il leader si rivolge direttamente al presidente del PCPA, invitandolo all’unità e garantendo la sua benedizione ufficiale all’organizzazione. Questo documento, secondo Israele, rappresenterebbe la prova inequivocabile del legame organico tra Hamas e la conferenza. Un secondo documento, anch’esso recuperato a Gaza, contiene la lista degli attivisti del PCPA, tra i quali figurano noti dirigenti e sostenitori di Hamas. Tale lista confermerebbe l’integrazione strutturale tra il movimento e il PCPA, smontando l’immagine di indipendenza che l’organizzazione cerca di proiettare all’estero. Due nomi emergono con particolare forza. Il primo è quello di Zaher Birawi, individuato come capo del settore Hamas nel PCPA nel Regno Unito. Birawi è considerato da anni un volto noto delle campagne internazionali contro Israele ed è stato più volte identificato come uno dei principali organizzatori delle flottiglie di protesta verso Gaza nell’ultimo quindicennio.

    Il secondo è Saif Abu Keshk, attivista basato in Spagna. Oltre al suo ruolo nel PCPA, Abu Keshk risulta amministratore delegato della società spagnola Cyber Neptune, indicata come una struttura di comodo attraverso la quale sarebbero state registrate decine di imbarcazioni destinate alla flottiglia . Così facendo, Israele sostiene che le barche sarebbero di fatto di proprietà di Hamas, seppur intestate formalmente a un’entità commerciale europea. La “Sumud” viene presentata pubblicamente come un’iniziativa civile di solidarietà internazionale per rompere l’isolamento di Gaza. Ma i materiali sequestrati da Israele puntano in un’altra direzione. Secondo la ricostruzione israeliana, la flottiglia non sarebbe altro che una mossa orchestrata da Hamas e dal suo braccio estero, con l’obiettivo di generare pressione politica e mediatica a livello globale.

    Secondo Israele, l’utilizzo di organizzazioni e società di facciata all’estero, come il PCPA e Cyber Neptune, rappresenti una strategia collaudata di Hamas per celare la propria impronta dietro iniziative apparentemente indipendenti, ottenendo così legittimità internazionale e sostegno logistico senza esporre direttamente il marchio dell’organizzazione terroristica. Hamas, dunque, secondo questa versione, non si limiterebbe ad operare sul terreno militare, ma estenderebbe la propria influenza attraverso una rete internazionale che, sotto mentite spoglie, alimenta la campagna contro Israele su scala globale.

    CONDIVIDI SU: