
Nella notte, l’Iran ha drasticamente ridotto il numero di missili lanciati contro Israele. Secondo fonti dell’IDF, si sarebbe trattato di appena due o tre razzi, un numero nettamente inferiore rispetto alle decine impiegate nelle ondate precedenti. Le sirene sono risuonate in alcune aree del centro e del sud del Paese, da Tel Aviv fino al Negev, ma l’allerta è rientrata nel giro di pochi minuti. Uno dei missili sarebbe caduto in un’area aperta nel sud di Israele, senza provocare danni né vittime.
Nel frattempo, l’aviazione israeliana ha colpito duramente il cuore della catena di comando iraniana, uccidendo il generale maggiore Ali Shadmani. Da appena quattro giorni Shadmani era stato nominato capo del Khatam-al Anbiya Central Headquarters, la struttura militare d’emergenza che supervisiona le operazioni di guerra della Repubblica Islamica. Subentrato al generale Gholam Ali Rashid, ucciso nel raid d’apertura israeliano lo scorso venerdì, Shadmani era considerato dall’IDF il “capo di stato maggiore di guerra” e il più stretto collaboratore militare della Guida Suprema Ali Khamenei. Secondo fonti israeliane, Shadmani coordinava direttamente sia i Pasdaran sia le forze armate regolari, ed era responsabile della pianificazione delle offensive contro Israele. La sua eliminazione rappresenta un duro colpo per l’apparato operativo iraniano nel pieno del conflitto.
Proseguono intanto i bombardamenti in profondità nel territorio iraniano. Durante la notte, forti esplosioni sono state segnalate a Teheran, dove le difese aeree sono entrate in azione e colonne di fumo sono state avvistate nella zona orientale della capitale. Colpita anche Natanz, sede di un importante impianto per l’arricchimento dell’uranio già danneggiato nei giorni precedenti. Un altro obiettivo dei raid israeliani è stato il quartier generale della TV di Stato IRIB, nel cuore della capitale. Secondo il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, la sede dell’emittente rappresenta “la bocca della propaganda e dell’istigazione del regime”. Prima del bombardamento, l’IDF ha diffuso un raro avviso di evacuazione alla popolazione del quartiere centrale coinvolto.
Sempre stanotte il presidente americano Donald Trump ha pubblicato un messaggio su Truth Social invitando tutti a evacuare immediatamente Teheran, ribadendo che l’Iran “non può avere l’arma nucleare”. La dichiarazione ha generato panico nella capitale iraniana. Trump ha poi lasciato anticipatamente il vertice G7 in Canada per rientrare a Washington, alimentando ipotesi su un possibile coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto. La Casa Bianca ha però smentito, confermando che le forze americane restano in postura difensiva. A chi ipotizzava una mediazione per il cessate il fuoco, Trump ha replicato: “No, è qualcosa di molto più grande. Stay tuned”.