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    ITALIA

    Il Talmud a portata di ebreo

    Ogni ebreo dovrebbe studiare il Talmud, ma non è effettivamente qualcosa di semplice.

    Un grosso passo nella direzione di una più facile divulgazione del testo è stato effettuato grazie al   protocollo di intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Università e della Ricerca, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane-CollegioRabbinico Italiano, firmato il 21 gennaio 2011. Si tratta della traduzione dei volumi del Talmud babilonese, uno dei più grandi progetti italiani di traduzione mai intrapresi.

    Grazie a questo strumento, il Maestro Pino Arbib che si occupa dell’Oratorio Di Castro, dopo il lockdowna causa del Covid, ha organizzato un gruppo di ebrei che si incontrano una volta a settimana e hanno studiato il trattato Berakhot, benedizioni, completandolo proprio per Pesach di quest’anno.

    Attualmente si tratta di 14 iscritti, tra cui 8 sono i più assidui, ma il numero sta aumentando. Quattro di loro, in occasione della vigilia di Pesach, hanno commentato alcuni passi del trattato studiato.

    In tale giorno è tradizione che i primogeniti digiunino in ricordo della decima piagache colpì, appunto,i primogeniti degli egiziani, convincendo finalmente il faraone a liberare gli ebrei dalla schiavitùa meno che non assistano a una Seudat Mitzwà che si svolge in occasione di una circoncisione, nozze o la fine di un ciclo di studio.

    È stata la prima volta che all’Oratorio Di Castro ha effettuato tale lezione una persona che non sia un rabbino.

    Si è trattato dell’effetto del digiuno sul corpo che fa diminuire il grasso e richiama i sacrifici, che erano eseguiti nel Tempio di Gerusalemme, in cui era bruciato il grasso; la metodologia dello studio del Talmud in cui si discute di un caso che porta all’analisi di ulteriori casi per poi arrivare a una conclusione; l’interpretazione dei sogni che può influire in ciò che poi può accadere; le espressioni di amore verso il Signore.

    Questa avventura ha dimostrato che, anche senza essere esperti in lingua ebraica, è possibile, mantenendo un impegno costante, studiare il Talmud: certamente un esempio da seguire.

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