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    ITALIA

    Milano celebra il centenario della nascita di Guido Lopez

    Guido Lopez è stato un personaggio chiave del panorama culturale italiano. Narratore, giornalista, scrittore e grande amante della cultura in generale, una figura che nel tempo si è contraddistinta per lo stile di scrittura ma anche nella vita personale. Lopez fu anche per parecchi anni collaboratore di Shalom.

    Nato il 2 gennaio del 1924 a Milano, si vide costretto a fuggire nel 1943 dalla propria Patria a causa delle persecuzioni razziali. Tuttavia, mantenne sempre con forza la sua identità religiosa e al contempo, con orgoglio, la sua cittadinanza italiana. Così, in occasione del suo centenario, nasce una mostra – ospitata nel capoluogo meneghino, che fu il grande amore di Lopez – e una speciale pubblicazione per ricostruire e raccontare il personaggio che fu Lopez nell’Italia del Novecento.

    Con ben 25 edizioni di Milano in mano e un ambrogino d’oro della città di Milano per la cultura, il patrimonio archivistico di Lopez è oggi conservato e studiato presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. Qui rivivono i tempi brillanti e poetici della narrativa italiana del secondo dopoguerra: Buzzati, Calvino, Sciascia e molti altri. Senza rinunciare agli esordi di Primo Levi e quello strano sentimento di sentirsi ebrei nel mondo liberato dal nazifascismo. E poi la nascita delle pubblicità e del patinato fascino dell’arte del copywriting, ma anche un rapporto strettiamo con il sogno sionista e socialista. Si ripercorrono gli anni cruciali del Novecento attraverso una figura che con il suo estro ne fu parte.

    “Il centenario dalla nascita di Guido Lopez, con la mostra e la pubblicazione a lui dedicate, offre l’occasione di immergersi in un mondo scomparso con la seconda guerra mondiale e solo parzialmente ricostruito grazie al tenace impegno di chi ha sempre agito con quel senso di appartenenza identitaria – alla propria città e al popolo ebraico – nella convinzione che comporti anche una responsabilità di contributo culturale concreto e tangibile – dice Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane . Guido Lopez, figura eclettica, di spessore e orgoglio italiano, è l’esempio di quanto sia ampio il contributo ebraico alla cultura e al sapere italiano in diversi ambiti e contesti, da fare conoscere e apprezzare anche a distanza di decenni, mai affievolito. Specialmente oggi in un momento di grave preoccupazione per rinnovati atteggiamenti discriminatori è da condividere l’impegno profuso dei familiari nel valorizzare il suo lascito di opere e di morale, al quale uniamo il nostro giusto e doveroso impegno di omaggiare la sua memoria”. 

    L’esposizione e la pubblicazione a lui dedicata, verranno presentate l’11 e il 12 aprile a Milano. Il testo dal titolo: Fàlfal – Essere ebrei è difficile, pericoloso, ma stimolante – è un racconto inedito, prodotto da Ugo Mursia Editore appositamente per il centenario di Guido Lopez con i carteggi con Edith Bruck e Primo Levi. L’esposizione sarà invece visitabile fino al primo maggio presso il Memoriale della Shoah a Milano, ed è curata da Alberto Cavaglion e da Fabio Lopez Nunes, figlio di Guido Lopez.

    Questo denso viaggio all’interno della storia e della vita di Lopez è stato patrocinato dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), la Fondazione Museo della Shoah, l’Università Popolare di Milano, la Fondazione Alberto e Arnoldo Mondadori, Mursia e il Comune di Milano.

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