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    ITALIA

    Muore a 105 anni Bruno Segre. Addio al partigiano Elio

    Nella notte del 27 gennaio, proprio nelle prime ore del Giorno della Memoria, è morto all’età di 105 anni l’avvocato e giornalista Bruno Segre. Partigiano con il nome di battaglia ‘Elio’, fece parte delle formazioni che liberarono Caraglio e Cuneo. A dare la notizia della sua dipartita suo figlio Spartaco.

    Nato a Torino il 4 settembre 1918, si laureò nel 1940, ma, a causa delle leggi razziali, non poté esercitare la professione di avvocato perché figlio di padre ebreo.

    Il 21 dicembre 1942 venne arrestato per disfattismo politico e trascorse oltre tre mesi in carcere, mentre suo padre venne internato in Abruzzo. Dal 1943 visse clandestinamente con la propria famiglia in un paesino del cuneese tra Busca, Caraglio e Dronero. Successivamente, nel 1944, venne arrestato e portato nella caserma di via Asti, a Torino, sede dell’ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana.

    Tra le sue tante battaglie politiche e legali ci sono soprattutto quelle a favore della legge sul divorzio e l’obiezione di coscienza. È stato anche consigliere comunale di Torino, capogruppo del Partito socialista, dal 1975 al 1980. Come giornalista invece fondò il mensile “L’incontro”. Durante la sua vita fu anche un instancabile testimone degli orrori del nazifascismo.

    “Con la morte di Bruno Segre perdiamo un punto di riferimento nella lotta per i diritti, da sempre in prima linea in difesa della democrazia, della libertà e dei valori della Resistenza” ha affermato il sindaco di Torino Stefano Lo Russo. “La sua scomparsa, nel giorno in cui celebriamo il valore della Memoria, è un simbolico passaggio di testimone. – prosegue – Sta a noi, ora più che mai, seguire il suo esempio e tramandare il suo insegnamento”.

    “Ci ha lasciati oggi, nel Giorno della Memoria e nel giorno di apertura dell’anno giudiziario a Torino, dove durante gli anni delle leggi razziali a Segre fu vietato di esercitare la professione di avvocato. – ha ricordato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, in una nota – La sua scomparsa è ulteriore monito per tutti noi a difendere, ogni giorno, i valori della democrazia, dell’antifascismo e della libertà”.

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