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    USI E ABUSI DELLA SHOÀ, SINTESI DI UN CONVEGNO

    Il 16 gennaio,
    presso il Centro Studi Americani (Via M. Caetani, 32, Roma) l’associazione
    Solomon presieduta da Barbara Pontecorvo ha organizzato, una tavola rotonda su
    “Usi e abusi della Shoà”, con il rabbino Roberto Della Rocca, i Prof.ri David
    Meghnagi (Roma Tre) e Franco Pavoncello (John Cabot), con On.le Maria Elena
    Boschi e Prof. Ernesto Galli della Loggia, alla presenza del
    Vice Presidente della Comunità ebraica di Roma Ruben Della Rocca, e moderata da
    Emanuele Calò.

    Ernesto Galli
    della Loggia è il principale maître à penser italiano, Franco Pavoncello è una
    colonna della nostra cultura sia in proprio che come artefice del successo
    della John Cabot University, Rav Roberto Della Rocca, oltre al suo ruolo
    istituzionale, che svolge col talento e la trasparenza che tutti gli
    riconoscono, è una penna privilegiata, come sanno coloro i quali leggono i suoi
    preziosi scritti, fra i quali l’ultima monografia, che sarebbe bene fosse fra
    le letture formative delle nostre scuole. Capitolo a parte per David Meghnagi,
    la cui produzione bibliografia vastissima e di spessore ineguagliabile sono il
    riscontro di un’attività accademica esemplare.

    Franco
    Pavoncello, con mirabile sintesi, ha esposto la natura dell’Olocausto, e
    sarebbe bene che gli studenti non si limitassero a conoscere della strage, ma che
    valutassero anche delle spiegazioni così lucide, colte ed autorevoli come le
    sue.

    Dobbiamo dire
    grazie all’On. le Boschi, che ha espresso l’intenzione di promuovere
    l’accoglimento della definizione di antisemitismo dell’IHRA, seguendo il voto
    del Parlamento Europeo. Ernesto Galli della Loggia ha dispensato generosamente
    le sue preziose spiegazioni, spiegando perché preferisce la storia al posto
    della memoria e perché considera un’insidia che l’identità ebraica possa essere
    costruita sulla Shoà. Rav Roberto Della Rocca ha esposto le sue valide
    considerazioni sul modo di convogliare il ricordo della Shoà, ritenendo
    inquietante l’esaltazione dell’ebreo come vittima, anche nel suo versante
    materiale. Nei libri di testo scolastici gli ebrei appaiono assieme ad egizi ed
    ittiti, per poi scomparire dalle scene. David Meghnagi ha fatto riferimento
    alla banalizzazione della storia; si è chiesto quindi come mai la Shoà abbia
    assunto queste connotazioni quando, invece, gli ebrei hanno elaborato questo
    lutto, ricostruendo le loro vite. Il 27 gennaio riguarda l’Europa, in un
    momento in cui le diverse narrazioni sono crollate. La narrazione della Shoà
    diventa la narrazione di un’Europa che non riesce a declinare se stessa in
    positivo. Il 27 gennaio si piangono gli ebrei ma il giorno dopo si condannano
    gli ebrei.

    È
    preferibile, però, visionare il filmato, onde avere un’idea più fedele del
    dibattito: https://www.radioradicale.it/scheda/563248/usi-e-abusi-della-shoah

     

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