Shalom è stato fondato nel 1967, poche settimane dopo la fine della Guerra dei Sei Giorni, da un piccolo gruppo di intellettuali ebrei diretti dalla giornalista e scrittrice Lia Levi che lo ha poi diretto per circa 30 anni. Nel corso di questi 50 anni, non è mutato l’obiettivo di questo giornale ebraico, edito dalla Comunità Ebraica di Roma: essere uno strumento di comunicazione per il mondo ebraico, sia rivolgendosi agli iscritti alle Comunità ebraiche, sia dialogando con il mondo non ebraico, offrendo un’ampia gamma di argomenti e di tematiche: la lotta all’antisemitismo e all’antisionismo che oggi risultano particolarmente aggressivi nel web; la complessità della vita delle Comunità ebraiche; la riscoperta della ricchezza della cultura ebraica; il rafforzamento del dialogo tra le grandi religioni come unico mezzo per combattere i fanatismi; la difesa delle ragioni di Israele, una piccola democrazia circondata dall’odio; l’impegno sociale e solidale della Comunità Ebraica di Roma a sostegno della città e promotrice di tante campagne di aiuto a chi soffre; infine il fondamentale tema della Memoria per contrastare i negazionisti della Shoah e per dare valore educativo e formativo attraverso la formazione delle nuove generazioni.
Siamo una redazione piccola ma agguerrita che cerca di rappresentare e di raccontare un mondo complesso e di riportare una visione ebraica che non trova spazio negli altri giornali. Siamo contro le semplificazioni, soprattutto quando si vorrebbe raccontare il conflitto israelo-palestinese come una contrapposizione che vorrebbe da una parte i buoni e da una parte i cattivi, che vorrebbe attribuire e distribuire semplicisticamente ragioni e torti. Noi invece cerchiamo di raccontare la complessità e traendo spunto dall’insegnamento talmudico cerchiamo di interrogarci continuamente, perché le domande come strumento di ragionamento e di analisi, spesso contano più delle risposte.