
Ottantasette anni dopo la Kristallnacht — la “notte dei cristalli” del 9 novembre 1938, quando in Germania e Austria sinagoghe e negozi ebraici furono devastati dai nazisti — i sopravvissuti in Israele oggi ricordano quell’incubo con crescente inquietudine. Molti di loro vedono nel mondo odierno segnali preoccupanti di un antisemitismo che ritorna con forza.
“Viviamo in un’epoca simile al 1938. – dice al The Times of Israel Walter Bingham, 101 anni, sopravvissuto e testimone diretto di quella notte – Le sinagoghe vengono attaccate, le persone aggredite per strada solo perché ebree”. Secondo il memoriale israeliano Yad Vashem, la Kristallnacht causò la morte di almeno 91 persone, la distruzione di 7.500 attività commerciali e l’incendio di oltre 1.400 sinagoghe. Le strade delle città tedesche si riempirono di vetri infranti — da cui il nome della notte — mentre migliaia di ebrei furono arrestati e deportati nei primi campi di concentramento.
George Shefi, oggi 94 anni, ricorda di essere rimasto chiuso in casa a Berlino mentre all’esterno infuriavano le violenze: “Ricordo le panchine gialle con la scritta “solo per ebrei” e la paura di uscire”. Pochi mesi dopo, Shefi fu messo in salvo grazie al programma britannico del Kindertransport, che evacuò migliaia di bambini ebrei dalla Germania nazista. Anche Paul Alexander, oggi 87 anni, era uno di quei bambini: “Non ricordo la Kristallnacht, avevo pochi mesi, ma quella notte ha cambiato la mia vita: senza il Kindertransport non sarei qui”. Tuttavia, nonostante le testimonianze, con il passare degli anni il numero dei sopravvissuti si riduce rapidamente. Gli storici stimano che oltre il 70 % dei 200.000 sopravvissuti ebrei oggi viventi scomparirà nel prossimo decennio. Per questo, ricordi come quelli di Bingham, Shefi e Alexander sono considerati un patrimonio umano e morale da preservare. “L’antisemitismo non sparirà mai del tutto. È la scusa a cui alcuni si aggrappano per dare un senso ai mali del mondo. Ma oggi abbiamo lo Stato d’Israele — conclude Walter Bingham – uno Stato forte, e ciò che non potrà mai più accadere è un’altra Shoah. Israele non lo permetterà”.












