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    Il Consiglio della Fondazione Museo della Shoah diserta la posa della prima pietra del Museo di Villa Torlonia

    Anche il Consiglio della Fondazione Museo della Shoah diserta la posa della prima pietra del Museo a Villa Torlonia. Lo annuncia Mario Venezia, Presidente della Fondazione, in una lettera alla Sindaca Raggi, la quale aveva preso l’iniziativa della posa. La Comunità Ebraica di Roma aveva già nei giorni scorsi annunciato la sua assenza. “La memoria è un valore imprescindibile che deve unire la città di Roma e non prestarsi a protagonismi elettorali. Per questa ragione la Comunità non parteciperà all’evento, come a qualsiasi altro evento pubblico di natura elettorale” aveva spiegato in una nota la Comunità Ebraica di Roma.

     

    “Il Consiglio che ho l’onore di presiedere ha ricevuto l’invito alla presentazione dell’avvio dei lavori per la realizzazione del Museo della Shoah in Roma e ha seguito con attenzione il dibattito pubblico che, nostro malgrado, ne è generato. – scrive Venezia nella missiva indirizzata a Raggi – Dopo un’attenta riflessione, il Consiglio ritiene che l’assenza della Comunità Ebraica di Roma a un momento così importante per la conservazione della Memoria della Shoah non può essere ignorata. Rispettando le decisioni della Signora Sindaca, convinti che il Museo della Shoah debba compiere i passi corretti per arrivare alla sua realizzazione, i consiglieri hanno maturato il pensiero di posticipare a un momento che sarà partecipato da tutti”. 

     

    Assente dunque tutto il Consiglio della Fondazione, nel quale siedono, assieme a Venezia, il Vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori, Walter Veltroni, il Vicepresidente della Fondazione Museo della Shoah Paolo Masini, il Presidente dell’Associazione Figli della Shoah Daniela Dana Tedeschi, e Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la quale ha smentito la sua presenza alla posa, annunciata invece nell’invito spedito dal Comune di Roma. “Non è vero, non ci sarò. – ha detto Noemi Di Segni all’AGI – deve essere un errore del Comune, abbiamo fatto presente al Campidoglio che chiedevamo di spostare l’iniziativa per ragioni di opportunità”.

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