
Dalla strage del 7 ottobre alla guerra contro Hezbollah, fino al declino dell’Iran: un volume che ricostruisce tutti i tasselli fondamentali di un mosaico complesso, ricomposto in modo completo e senza pregiudizi né censure. Un libro che non si limita ad analizzare ciò che è accaduto, ma guarda oltre, delineando all’orizzonte un nuovo assetto regionale. È stato presentato al Senato “Il nuovo Medio Oriente. Il declino della Mezzaluna Sciita” (Belforte Editore), scritto dal corrispondente responsabile dell’Ufficio Rai per il Medio Oriente, Giovan Battista Brunori. Un libro che inaugura un nuovo tipo di comunicazione, arricchito da immagini e servizi televisivi Rai accessibili tramite la scansione di codici QR. All’iniziativa hanno partecipato il senatore di Fratelli d’Italia Luigi Malan, il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, Luigi Marattin, segretario del Partito Liberal Democratico, Piero Fassino, senatore del Partito Democratico, e lo scrittore ed editorialista di Repubblica Maurizio Molinari. Presenti in sala anche il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni e la vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma, Carola Funaro.
A moderare e ad aprire l’evento è stato il giornalista de Il Riformista, Aldo Torchiaro. “Questo libro apre gli occhi su un mondo nascosto” ha affermato Torchiaro, che ha poi passato la parola a Luigi Marattin, il quale ha analizzato uno dei temi centrali del volume: il pericolo del fondamentalismo islamico. “In gran parte del mondo arabo e palestinese c’è una condanna di Hamas e della Fratellanza Musulmana che in Europa non c’è, e dove la politica non riesce più a rilanciare delle iniziative.” “Il libro ci racconta i fatti senza pregiudizi. Si vedono varie prospettive, ma niente deve rimanere per forza così: si può cambiare” ha detto il senatore e promotore dell’evento, Luigi Malan. Il senatore Piero Fassino, che in questi anni ha assunto una posizione spesso controcorrente rispetto al suo partito, ha sottolineato: “Questo è un libro prezioso, che trasmette informazioni articolate là dove i nostri sistemi mediatici non arrivano. La lettura di questo volume smentisce la teoria dei ‘propal’, che spesso non corrisponde alla realtà”.
La parola è poi passata al senatore e capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che oltre a ringraziare Brunori per il lavoro svolto in questi anni, si è soffermato sulla sua nuova proposta di legge per rafforzare le norme contro l’antisemitismo. “Affermare che la Palestina deve essere libera ‘dal fiume al mare’ significa sostenere la distruzione dello Stato di Israele. Questa non è una critica contro il governo Netanyahu, ma antisemitismo mascherato da antisionismo” . “Per chi, come me, ha vissuto l’attentato al Tempio Maggiore il 9 ottobre 1982, sono stati giorni di grande odio e intolleranza, che terminarono con la fine della Prima Repubblica. Tra il 1991 e il 1994, con una convergenza politica bipartisan su Israele, l’antisionismo era diventato una forma di antisemitismo. Dal 2023, una parte della comunità politica e sociale ha sfidato e messo in crisi questo tema, ma la politica c’è, ed è più forte di questa intolleranza” ha detto il giornalista Maurizio Molinari, analizzando il tema dell’antisemitismo risvegliato dalla guerra in Medio Oriente.
L’evento si è avviato verso la conclusione con le parole dell’autore del libro, Giovan Battista Brunori, che ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione e ha sottolineato l’importanza di raccontare la verità. “Con l’inizio della guerra mi sono reso conto sin da subito di quanta differenza ci fosse nella percezione tra le persone che vivono in Medio Oriente e quelle che invece sono qui in Italia. Mi sono accorto, infatti, che in Italia l’attenzione era focalizzata su Gaza, mentre tutto il contorno usciva dai radar: non si parlava dell’Iran. Credo che il giornalista di servizio pubblico debba saper raccontare la verità, garantendo un accesso pluralistico a tutte le componenti culturali. Questi anni di lavoro mi hanno fatto capire che bisogna andare oltre, senza pregiudizi né censure”. Un evento che, al di là delle differenze politiche dei presenti, ha lanciato messaggi e idee condivise su ciò che accade oggi in Medio Oriente.













