
A quasi due anni dall’inizio del conflitto del 7 ottobre 2023, il settore high-tech israeliano stupisce per la sua capacità di innovare e attrarre capitali. Logicamente, secondo l’ultimo rapporto dell’IIA, l’Autorità per l’Innovazione di Israele, il 2025 segna un anno record e consolida la leadership del Paese nel settore Deep-Tech, confermandosi ancora una volta come uno dei poli tecnologici più dinamici al mondo.
Inoltre, secondo il rapporto “Status Report on Israeli High-Tech 2025”, sono più di 1.500 le aziende Deep-Tech attive oggi in Israele, un numero sorprendente per un Paese con meno di 10 milioni di abitanti. Dal 2019 queste realtà hanno raccolto oltre 28 miliardi di dollari, contribuendo a un valore complessivo di mercato che ha superato i 177 miliardi di dollari: una crescita pari a quindici volte quella di dieci anni fa.
Secondo tale rapporto, Israele “guida il mondo, al di fuori degli Stati Uniti” nella raccolta fondi Deep-Tech, con posizioni dominanti in intelligenza artificiale, semiconduttori, dispositivi medici, cybersecurity e AgriFood.
Tra i segnali di questa straordinaria forza figura anche l’acquisizione record di Wizin, gigante della cybersecurity, da parte di Google per 32 miliardi di dollari, l’operazione più grande nella storia d’Israele.
Ma dietro ai numeri record si celano anche segnali d’allarme. La produzione high-tech è stagnante, ferma al 17% del PIL per il secondo anno consecutivo. Ancora più preoccupanti sono il calo del 6,5% dell’occupazione in R&S nella prima metà del 2025 e il crollo dell’80% nella raccolta di venture capital rispetto al picco del 2022. Anche la creazione di nuove imprese si è dimezzata rispetto a dieci anni fa.
“Questo è un momento di verità” ha dichiarato Dror Bin, CEO dell’IIA. “Da un lato, Israele sta consolidando la sua posizione come centro globale del Deep-Tech, secondo solo agli Stati Uniti. Dall’altro, output piatto, ruoli R&S in calo e imprenditorialità in declino sono indicatori di rischio che prendiamo molto seriamente”.
Gila Gamliel, Ministro dell’Innovazione, Scienza e Tecnologia del paese, ha sottolineato il contesto eccezionale in cui Israele opera: “Anche negli ultimi anni difficili, mentre Israele combatte su sette fronti, l’innovazione israeliana dimostra la sua forza. Il nostro dovere è continuare a investire nel capitale umano, nella ricerca, nello sviluppo e nella cooperazione internazionale affinché Israele non solo preservi il suo vantaggio, ma guidi anche l’innovazione globale nel prossimo decennio”.
Il settore high-tech israeliano si trova a un bivio cruciale. Come ha sottolineato Alon Stopel, presidente dell’IIA, emergono segnali incoraggianti di resilienza e ripresa nella raccolta fondi avanzata, ma persistono sfide importanti sul fronte dell’occupazione e dell’imprenditorialità. Per preservare la leadership tecnologica del Paese, sarà fondamentale un intervento deciso, basato su un equilibrio tra politiche pubbliche efficaci, investimenti privati e un rafforzamento delle collaborazioni internazionali.