
Un’indagine condotta dall’emittente tedesca MDR ha riportato alla luce un fascicolo della polizia argentina riguardante Josef Mengele, il medico nazista noto per le sue atrocità ad Auschwitz, precedentemente considerato disperso. Questi documenti, provenienti dagli archivi della Polizia Federale Argentina e riportati da Kan News, offrono nuove informazioni sui movimenti di Mengele dopo la Seconda Guerra Mondiale e ampliano le conoscenze precedenti sulla sua fuga e sulla caccia internazionale che ne seguì.
Secondo MDR Investigativ, il fascicolo era scomparso dagli archivi nel 2002. I documenti rivelano che, nel febbraio 1959, Mengele presentò una richiesta alle autorità argentine per entrare nella Repubblica Federale di Germania, utilizzando il suo vero nome. Questo dettaglio, finora sconosciuto, suggerisce che Mengele si sentisse sufficientemente sicuro da tentare un ritorno in Germania, forse per visitare il padre malato.
Lo storico Bogdan Musiał, che ha esaminato copie del fascicolo, ne conferma l’autenticità e sottolinea come queste nuove informazioni indichino che alcuni paesi possedessero dati più precisi su Mengele di quanto si pensasse. Tuttavia, il Ministero degli Esteri tedesco ha dichiarato di non avere informazioni su un eventuale ritorno di Mengele in Germania.
Dopo la guerra, Mengele si nascose e, nel 1949, fuggì in Argentina, approfittando del caos del dopoguerra come molti altri criminali nazisti. La sua notorietà derivava in particolare dagli esperimenti condotti su gemelli ad Auschwitz e dalla sua responsabilità nella selezione dei prigionieri destinati alle camere a gas. Queste nuove rivelazioni gettano luce sulle reti di protezione e le complicità che hanno permesso a Mengele di vivere impunemente per decenni in Sud America.