Skip to main content

Ultimo numero Maggio – Giugno 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Al via domani a Manama, in Bahrein, il forum voluto dall’amministrazione Usa per illustrare la parte economica del piano di pace per i palestinesi, che comprende anche aiuti ad altri Stati chiave della regione. Ma le polemiche sono cominciate gia’ da tempo: i primi ad opporsi, ancor prima di conoscere i dettagli del piano, sono stati proprio i palestinesi. Abu Mazen ha chiesto il boicottaggio del forum di Manama da parte degli altri Stati arabi e domani ci sara’ sciopero generale a Gaza e in altre citta’ palestinesi, contro l’evento. Diverso invece l’approccio dei Paesi arabi, alcuni come la Giordania anche molto vicini alla Palestina, che hanno accettato l’invito dell’artefice del piano Jared Kushner, genero di Donald Trump del quale e’ consigliere, a partecipare all’incontro. L’obiettivo per questi ultimi e’ di andare ad ascoltare, senza preconcetti. Soprattutto la Giordania in piu’ di una occasione ha contestato l’intransigenza palestinese che sta portando lo stato arabo verso il deficit economico. La preoccupazione di Amman, oltre a una questione economica, risiede anche nella paura di dover accogliere sempre piu’ profughi palestinesi.     

    Al forum parteciperanno, tra gli altri, anche esponenti di Marocco, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, ma non Israele, non invitato proprio nella speranza che i palestinesi partecipassero. Da Ramallah e’ invece arrivato un secco diniego, anche se Kushner ha annunciato che alcuni uomini d’affari palestinesi, cosi’ come israeliani (anche giornalisti da Tel Aviv), parteciperanno.

    La Lega Araba, la settimana scorsa, ha indicato in 700 milioni di dollari l’attuale deficit della Palestinam, che potrebbe portarla, a breve, al collasso, proponendo un aiuto mensile di 100 milioni. Da diversi mesi, Abu Mazen si rifiuta di ricevere, come previsto dagli accordi, i trasferimenti delle tasse da Israele perche’ questi li ha decurtati dai soldi spesi per i detenuti condannati per terrorismo. “O tutto, o niente”, dice Abu Mazen, che intanto ha tagliato la meta’ dei budget dei ministeri e del 40% lo stipendio dei dipendenti pubblici, che rappresentano la  maggioranza degli occupati nel Paese, oltre a ridurre gli aiuti a Gaza sui quali l’enclave basa quasi l’80% del suo Pil. 

    Nonostante il fiume di soldi che l’Auttorità Palestinese riceve ogni anno da organizzazioni internazionali e da alcuni Paesi arabi, la popolazione vive in perenne difficolatà economica. Secondo la Banca Mondiale, nel 2018 la crescita palestinese e’ stata pari allo zero, uno su tre palestinesi in eta’ lavorativa e’ disoccupato (quasi il 20% in Cisgiordania e piu’ del 50% a Gaza) e un quarto dei palestinesi vive con meno di 5,50 dollari  al giorno. Viene da chiedersi che fine fanno i soldi che riceve Abu Mazen ? Come vengono gestiti ?

    Per sostenere quindi, in modo trasparente l’economia palestinese, il piano di Washington prevede aiuti e investimenti per 50 miliardi, con 28 miliardi destinati ai territori palestinesi della Cisgiordania e di Gaza, 7,5 miliardi alla Giordania, 9 miliardi  all’Egitto e  6 miliardi al Libano. All’interno del piano, i soldi non verranno dati a pioggia ma serviranno a finanziare 179 progetti di sviluppo economico, tra cui 147 per la Cisgiordania e Gaza, 15 per la Giordania, 12 per l’Egitto e 5 per il Libano. I progetti includono infrastrutture, acqua, energia, telecomunicazioni, turismo e strutture sanitarie. Inoltre decine di milioni di dollari verrebbero accantonati per diversi progetti intesi ad attirare collegamenti piu’ stretti tra la Striscia di Gaza e il Sinai egiziano attraverso servizi, infrastrutture e commercio. Le linee elettriche dall’Egitto a Gaza sarebbero potenziate e riabilitate per aumentare il flusso di elettricita’. Il piano  propone inoltre di esplorare modi per utilizzare meglio le zone industriali egiziane esistenti per promuovere gli scambi tra Egitto, Gaza, Cisgiordania e Israele. A tutto questo Abu Mazen ha gia detto di no. Si tratta dell’ennesimo rifiuto palestinese che si aggiunge a tanti altri. Come al solito: i palestinesi non perdono occasione per perdere occasioni. In fondo a loro la pace non interessa. Interessa continuare a voler non riconoscere Israele.


    NEWS

    Medio Oriente: domani conferenza di pace in Bahrein, palestinesi boicottano

    Di Giacomo Kahn

    Al via domani a Manama, in Bahrein, il forum voluto dall'amministrazione Usa per illustrare la parte economica del piano di pace per i palestinesi, che comprende anche aiuti ad altri Stati chiave della regione. Ma le polemiche sono cominciate gia' da tempo: i primi ad opporsi, ancor prima di conoscere i dettagli del piano, sono stati proprio i palestinesi. Abu…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Perché è difficile ammettere che c’è antisemitismo

    Di Ugo Volli

    Tutti gli ebrei lo sanno, al di là delle divisioni politiche, sociali e nazionali: l’antisemitismo è tornato ad essere un pericolo. Non solo perché gli attacchi alle sinagoghe, ai cimiteri, ai monumenti e soprattutto alle persone si sono sono moltiplicati in tutto il mondo, anche in paesi un tempo esenti, come gli Usa; ma anche perché il discorso antisemita è…

    ISRAELE

    Abramovich acquisterà villa piu' cara di Israele

    Di Redazione

    Il miliardario russo-israeliano Roman Abramovich ha intenzione di acquistare la villa piu' cara di tutta Israele, una proprieta' con 9 chilometri quadrati di terreno a Herzliya, fuori Tel Aviv, del valore di 63 milioni di dollari. Lo riferisce la stampa israeliana, precisando che si tratta della villa che il tycoon ha affittato tre mesi fa da Alan Howard, manager di…

    NEWS

    Per la prima volta giornalisti israeliani in Bahrein

    Di Redazione

    Le autorità di Manama hanno permesso ai giornalisti di sei media israeliani di recarsi in Bahrein per seguire il workshop economico 'Pace per la prosperità' che gli Stati Uniti hanno organizzato insieme alle autorità locali per i prossimi 25 e 26 giugno. Si tratta di un'apertura ''senza precedenti'', come ha scritto su Twitter il giornalista israeliano Barak Ravid. ''Questa è…

    ITALIA

    Italia: declino demografico, pochi figli tanti vecchi

    Di Redazione

     Siamo sempre di meno e sempre piu'  vecchi. Calano le nascite, anche perche', complice l'assenza di  un lavoro stabile, sono pochi i giovani che lasciano la  famiglia di origine e decidono di sposarsi facendo figli.  Aumentano i decessi ma non il numero delle vedove, superato  dalle anziane coniugate grazie all'aumento di sopravvivenza  degli uomini. E' il quadro che emerge dal…

    ROMA EBRAICA

    Ebraica-Festival Internazionale di Cultura: cinque giorni di spettacoli nel quartiere ebraico

    Di Marta Spizzichino

    È cominciata ieri sera la XII edizione di Ebraica-Festival Internazionale di Cultura. “Space. The final frontier” è il titolo dato all’insieme di iniziative che avranno luogo fino al 26 giugno presso il Palazzo della Cultura, i Giardini del Tempio, la Casina dei Vallati e l’Isola Tiberina. Promosso dalla comunità ebraica di Roma, anche quest’anno il Festival è stato curato da…

    NEWS

    Usa a Iran: non confondete nostra prudenza con debolezza

    Di Redazione

    L'Iran "non deve interpretare la prudenza degli Usa come debolezza". Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americano John Bolton nell'incontro avuto oggi con il premier Benyamin Netanyahu. "I tentativi di Teheran di dotarsi di armi nucleari, la sua presenza in Siria e la sua consegna di armi ad elementi ostili in Medio Oriente - ha detto, citato…

    NEWS

    PALESTINESI BOCCIANO PIANO USA DI AIUTI PER 50 MILIARDI DI DOLLARI

    Di Adn Kronos

    (AdnKronos/dpa) - La Casa Bianca ha presentato il suo piano per l'economia palestinese, che secondo le intenzioni dovrebbe generare 50 miliardi di dollari di investimenti nei prossimi 10 anni e un milione di posti di lavoro. La presentazione è stata fatta a pochi giorni dall'apertura della conferenza per gli investimenti che si terrà in Bahrein, organizzata dall'Amministrazione Trump per iniziare…

    ITALIA

    Subiaco ricorda Mons. Igino Roscetti che salvò molti ebrei dalla deportazione

    Di Luca Clementi

    “Un uomo coraggioso e intelligente che ha capito la gravità del momento ed ha agito”, con queste parole il Rabbino Capo di Roma Riccardo Shmuel Di Segni ha definito Mons. Igino Roscetti – nato a Subiaco il 17/04/1911 e ivi defunto il 06/12/1990, dal 1937 Parroco della Chiesa di Sant'Andrea e, dopo la Seconda guerra mondiale Vicario Generale della Diocesi…

    ITALIA

    Subiaco ricorda Mons. Igino Roscetti che salvò molti ebrei dalla deportazione

    Di Luca Clementi

    “Un uomo coraggioso e intelligente che ha capito la gravità del momento ed ha agito”, con queste parole il Rabbino Capo di Roma Riccardo Shmuel Di Segni ha definito Mons. Igino Roscetti – nato a Subiaco il 17/04/1911 e ivi defunto il 06/12/1990, dal 1937 Parroco della Chiesa di Sant'Andrea e, dopo la Seconda guerra mondiale Vicario Generale della Diocesi…