Skip to main content

Ultimo numero Maggio – Giugno 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Sembra che l ‘Europa abbia rapidamente digerito la brutale esecuzione di Masha Amini, la ragazza iraniana arrestata e uccisa nel 2022 per non aver indossato in modo corretto l’hijbab. La violenza, la prevaricazione, l’annullamento totale: il buco nero in cui l’ideologia distruttiva degli ayatollah ha confinato le donne dell’Iran non smuove ormai da troppo tempo le corde emotive delle femministe nostrane che troviamo invece, ultimamente, a sostenere in piazza persino Khamenei.
    Ebbene è arrivato il momento di fare un bel ripasso di quel che dalla fine degli anni 70 continua ad avvenire in quei luoghi.
    “Leggere Lolita a Teheran”, presentato alla festa del cinema di Roma, è l’inizio ideale.
    Il film è l’adattamento cinematografico di un romanzo autobiografico del 2003, tradotto in 32 lingue e firmato dalla professoressa Azar Nafisi. È il tuffo nella terrificante realtà delle donne cancellate, per le quali anche la lettura di un romanzo angloamericano è un gesto rivoluzionario che potrebbe costare la vita.

    Diretto, con grande rigore, dal regista israeliano Eran Riklis, e cosceneggiato dall’autrice del libro, “Leggere Lolita a Teheran” ci racconta le speranze spezzate della protagonista, una giovane professoressa, fresca di studi di letteratura angloamericana negli Stati Uniti. Il suo rientro a casa, a Teheran, è gioioso: siamo all’inizio della rivoluzione islamica nel ‘79, in cui lei ha creduto, ed ora sta per insegnare all’università.
    Purtroppo rapido e inesorabile, guidato dal braccio violento della polizia morale, arriva per Aznar il crollo di ogni ambizione.
    La sua letteratura, da “Lolita” di Nabokv, al “Grande Gatsby” di Fitzgerald, ad “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen o “Daisy Miller” di Henry James, diventa moralmente inaccettabile per il dettato coranico. Così come i capelli femminili, costretti, per obbligo, dal velo.
    Le giovani studentesse, colte a manifestare, finiscono sbattute in carcere. Picchiate, stuprate, vittime di esecuzioni sommarie. Le categoriche sentenze di giovinotti barbuti e ottusi cominciano ad echeggiare, autorevoli, nelle aule universitarie.
    L’Iran si trasforma in una terra cupa e brutale. Una terra senza quartiere soprattutto per le donne con la dissoluzione progressiva e non negoziabile di ogni diritto elementare.
    Ed è allora che la piccola cellula di resistenza prende vita. La ormai ex professoressa ed un gruppo di irriducibili studentesse prendono a riunirsi in casa, clandestine, pronte a rischiare pur di non veder spegnere la loro attitudine al pensiero, leggono i libri all’indice, li commentano, riflettono su quella nuova cultura che le sta privando del futuro.
    Libere dal velo, con il colore che ne riaccende lo sguardo finiscono col chiedersi, ormai inutilmente: “Avreste mai pensato che sarebbe capitato a noi?” . E persino si impietosiscono per le ragazze che verranno. a cui persino sarà negato il ricordo. Anche di una passeggiata mano nella mano con un amore appena nato.
    “Leggere Lolita a Teheran” è la potenza di una storia che dallo schermo riesce a trasmetterci l’emozione di assistere alla tragedia epocale ancora in atto in Iran. Una sensazione disturbante che ci rendiamo conto di non poter comprendere fino in fondo, fortunatamente. Ma che non può non colpire profondamente ogni donna del mondo libero. Ognuna che pensi, che non possa capitare a noi.

    Cultura

    “Leggere Lolita a Teheran” e la realtà delle donne cancellate

    Di Francesca Nocerino

    Sembra che l ‘Europa abbia rapidamente digerito la brutale esecuzione di Masha Amini, la ragazza iraniana arrestata e uccisa nel 2022 per non aver indossato in modo corretto l’hijbab. La violenza, la prevaricazione, l’annullamento totale: il buco nero in cui l’ideologia distruttiva degli ayatollah ha confinato le donne dell’Iran non smuove ormai da troppo tempo le corde emotive delle femministe…

    ROMA EBRAICA

    "Il Nemico Numero Uno": l’odio antiebraico tra presente e passato

    Di Michelle Zarfati

    Presentato al Museo Ebraico di Roma il volume “Il Nemico Numero Uno. La retata antiebraica del 16 ottobre 1943 e la sua memoria nell’Italia repubblicana" (Viella). Ha dialogato con i curatori Yael Calò, Lia Toaff e Luciano Zani il giornalista Antonino Monteleone. Un volume di ricerca, nato assieme all’Archivio Storico della Presidenza del Consiglio, in seguito alla giornata di studio…

    ROMA EBRAICA

    Sapienza per la Memoria. 16 ottobre 1943, la storia di Elio Pavoncello

    Di Luca Spizzichino

    In occasione dell'anniversario del 16 ottobre 1943, Sapienza Università di Roma ha organizzato una giornata dedicata ai risultati del progetto di terza missione “Sapienza per la memoria: L'applicazione delle leggi razziali nella Regia Università La Sapienza”, sviluppato nell'anno accademico 2023-2024 e finanziato dall’Ateneo e dalla Fondazione Museo della Shoah. Il progetto, avviato lo scorso anno in collaborazione con il portale…

    ITALIA

    Addio a Giorgio Ottolenghi, un secolo di vita al servizio dell'ebraismo monferrino

    Di Claudia De Benedetti

    “Ne ho viste di tutti i colori, più volte sono stato vicino alla morte, ma mi è andata bene. Sono stato fortunato”. Giorgio Salvatore Ottolenghi spiegava cosi come era scampato alla Shoah raggiungendo con la famiglia la Svizzera. Il Presidente emerito della Comunità di Casale Monferrato è mancato venerdì mattina a 101 anni, la sua è stata una lunga vita,…

    ISRAELE

    Sinwar: come è stato eliminato e cosa accade ora

    Di Ugo Volli

    La fine di un assassino Yahya Sinwar, il capo di Hamas, è stato eliminato mercoledì scorso a Tal El Sultan, un quartiere della città di Rafah, a poco più di un chilometro dal confine con l’Egitto. È un risultato importante sul piano della giustizia, perché Sinwar era stato l’organizzatore e il principale responsabile delle stragi del 7 ottobre, era un…

    ROMA EBRAICA

    La comunità di Sant’Egidio e la Comunità Ebraica di Roma ricordano il 16 ottobre

    Di Ruben Caivano

    Alla vigilia dell'anniversario in cui fu scritta la pagina più buia della storia degli ebrei romani, la Comunità di Sant’Egidio e la Comunità Ebraica di Roma si sono riunite per ricordare il tragico rastrellamento del 16 ottobre 1943, quando oltre mille ebrei romani furono deportati dai nazisti. La cerimonia, appuntamento ormai consolidato, si è tenuta nel cuore del quartiere ebraico…

    Cultura

    Riflettori su “Liliana", il nuovo film di Ruggero Gabbai alla Festa del Cinema di Roma

    Di Michelle Zarfati

    Liliana è un nome che racconta molto della Shoah italiana. “Liliana” è anche il titolo del nuovo documentario di Ruggero Gabbai presentato alla Festa del Cinema di Roma, che ricostruisce la storia e la vita della senatrice a vita. Un film che si basa su accostamenti, rimandi e contrasti tra il racconto storico e il ritratto contemporaneo di una delle…

    ROMA EBRAICA

    “Ricordiamo Insieme”: a Palazzo Salviati la cerimonia in ricordo della deportazione degli ebrei di Roma

    Di Nicole Nahum

    A Palazzo Salviati, ex Collegio Militare e oggi sede del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD), si è svolta l’ormai consueta cerimonia per ricordare uno degli episodi più oscuri della storia di Roma: la deportazione degli ebrei romani nei campi di sterminio. Tra il 16 e il 18 ottobre 1943, oltre mille persone, tra uomini, donne e bambini, vennero…

    ROMA EBRAICA

    I numeri della razzia degli ebrei avvenuta il 16 ottobre 1943 a Roma

    Di Silvia Haia Antonucci

    La ricerca storica è, per definizione, sempre in evoluzione. Anche per quanto riguarda argomenti molto studiati, come la razzia degli ebrei romani svolta il 16 ottobre 1943. In questo caso certamente le nuove scoperte non vanno a modificare i grandi numeri: la Shoah resta un assassinio di milioni di persone – 6 milioni la cifra ufficiale elaborata per difetto –…

    ROMA EBRAICA

    Roma, una targa alla scuola elementare Trento e Trieste ricorda i bambini espulsi nel 1938

    Di Jacqueline Sermoneta

    “Perché si mantenga il ricordo di quanto accaduto nelle nuove generazioni”. Così la presidente dell’Associazione Docenti Italiani per la Memoria nelle Scuole (Adims), Tiziana Della Rocca, spiega lo scopo dell’apposizione di una targa in memoria degli alunni espulsi a causa delle leggi razziste del 1938, nell’atrio della Scuola elementare Trento e Trieste, plesso dell’Istituto comprensivo Virgilio. “Vogliamo creare un percorso…