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Ultimo numero Marzo – Aprile 2025

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    Vi avverto, parleremo di diete, parleremo malissimo delle diete. Avete presente quella pubblicità dove il presentatore per proporre un sistema di alimentazione organizzato dice che attraverso i suoi prodotti si potrà spegnere il cervello?
    Ora mi chiedo ma, secondo voi, è una cosa sana nutrirsi senza pensare, in maniera automatica e senza autocontrollo?
    Nutrirsi è parte del nostro istinto di sopravvivenza, ma non solo. Mangiare è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, che riporta il nostro corpo a memorie di esperienze vissute, di persone e di luoghi.
    Il gusto, l’odore, la consistenza di quello che mangiamo è parte importante e fondamentale.
    Le diete restrittive spesso promettono risultati rapidi, ma a quale prezzo? Impongono regole rigide, alimentano il senso di colpa e disconnettono dal nostro naturale rapporto con il cibo. Il problema non è solo la fame fisica, ma quella mentale ed emotiva, che porta a un circolo vizioso di privazione e abbuffate.
    Il mindful eating, l’essere presenti in uno specifico momento, in uno specifico luogo, invece, ci insegna a riscoprire il piacere del cibo senza sensi di colpa, ascoltando il nostro corpo e rispettando i suoi segnali di fame e sazietà. Mangiare con consapevolezza significa assaporare ogni boccone, senza distrazioni e nutrire non solo il corpo, ma anche la mente. È un ritorno all’equilibrio, lontano dall’ossessione delle diete, per una relazione più sana e serena con il cibo.
    Non permettendo al nostro cervello di dividere il cibo in permesso e proibito, abbassando il livello di ansia legato alle calorie, e tornando ad accendere il nostro cervello, riconnettendolo con i nostri bisogni naturali, ritroveremo il piacere del mangiare e probabilmente riusciremo da soli a trovare il nostro personalissimo equilibrio.
    Contro ogni dieta prestampata o imposizione tirannica, vi propongo oggi una ricetta che adoro, e che sto imparando a gustare senza ansia e sensi di colpa.

    Pane Kubaneh

    Ingredienti
    500 g di farina 00
    10 g di lievito di birra fresco (oppure 4 g di lievito secco)
    1 cucchiaio di zucchero
    1 cucchiaino di sale
    250 ml di acqua tiepida
    uovo (opzionale, per un impasto più ricco)
    80 g di burro fuso o margarina (per spennellare)
    40 g di burro fuso

    Preparazione
    In una ciotola grande, sciogliete il lievito con lo zucchero e un po’ di acqua tiepida. Lasciate riposare 10 minuti finché si attiva.
    Aggiungete la farina, il sale, l’uovo (se usato) e il resto dell’acqua. Impastate per circa 10 minuti fino a ottenere un impasto liscio ed elastico.
    Coprite la ciotola con un panno umido e lasciate lievitare per 1-2 ore, fino al raddoppio del volume.
    Dopo la lievitazione, dividete l’impasto in 6-8 pezzi.
    Stendete ogni pezzo con le mani fino a ottenere una sfoglia sottile.
    Spennellate con abbondante burro fuso e arrotolate formando un cilindro.
    Poi, arrotolate il cilindro a spirale e disponetelo in una teglia rotonda ben imburrata.
    Coprite la teglia con pellicola trasparente e lasciate lievitare per un’altra ora.
    Preriscaldate il forno a 180°C.
    Cuocete il Kubaneh per circa 40-50 minuti, finché diventa dorato in superficie.
    Sfornate il pane e spennellate con un altro po’ di burro fuso.
    Servite caldo, magari accompagnato da salse o formaggi.

    Cultura

    Pane Kubaneh

    Di Giulia Gallichi

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    Mondo

    Argentina, un giorno di lutto per i fratelli Bibas

    Di Michelle Zarfati

    Il presidente argentino Javier Milei ha annunciato che nel suo Paese si osserverà una giornata di lutto nazionale per i fratelli Bibas, i cui corpi sono stati restituiti a Israele ieri. Sabrina Ajmechet, presidente della Commissione argentina per i diritti umani, in un tweet ha condiviso il suo dolore per Kfir e Ariel Bibas, che avevano la doppia cittadinanza per…

    ROMA EBRAICA

    Michal Herzog incontra gli studenti della scuola ebraica di Roma: un dialogo intenso e costruttivo

    Di Loren Raccah

    Un incontro ricco di emozioni e riflessioni quello che si è svolto presso la scuola ebraica di Roma, dove la First Lady israeliana, Michal Herzog, accolta da Johanna Arbib, Assessore CER ai Rapporti Internazionali, insieme a Sahar Fadlun, al preside Rav Benedetto Carucci, all’insegnante Ruhi Levi e all’Assessore CER alle Politiche Educative Daniela Debach, ha incontrato gli studenti del liceo…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Mishpatìm: Quando il toro di un uomo uccide il toro di un altro

    Di Donato Grosser

    “Quando il toro appartenente a un uomo colpisce quello di un altro e lo uccida, si venderà il toro vivo, si spartiranno il ricavato fra loro e altrettanto faranno per il toro morto” (Shemòt, 21:35). “Ma se notoriamente il toro avesse già colpito altre volte e il padrone non l’avesse sorvegliato, questi dovrà restituire toro per toro e la carcassa…

    ISRAELE

    Il dolore di Israele per il ritorno degli ostaggi senza vita: un Paese in lutto

    Di Luca Spizzichino

    Dopo 503 giorni di angoscia, Israele ha ricevuto quattro ostaggi senza vita: Oded Lifshitz, Shiri Bibas e i suoi figli, Ariel e Kfir. I quattro erano stati rapiti il 7 ottobre 2023 dalle loro case nel kibbutz di Nir Oz e trascinati a Gaza da Hamas, che ha consegnato i loro resti in una macabra operazione carica di propaganda. A…

    ISRAELE

    Oded Lifshitz e quel sogno di pace con i palestinesi che lo hanno ucciso

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    In una toccante dichiarazione rilasciata mercoledì, Yocheved Lifshitz, uno dei primi ostaggi liberati da Hamas nel 2023, ha rivelato la terribile ironia del destino di suo marito Oded Lifshitz, ostaggio senza vita restituito dai terroristi di Hamas questa mattina. Co-fondatore del kibbutz Nir Oz, Oded Lifshitz era noto per il suo incrollabile impegno per la pace con i palestinesi. "Era…

    ISRAELE

    Due bambini dai capelli rossi

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    Due bambini dai capelli rossi accompagnati dalla loro madre torneranno a casa, nella loro terra, in Israele, ma non torneranno ai loro giochi, alle tenerezze dell'abbraccio del padre, Yarden ed alle corse a piedi nudi nel kibbutz. Torneranno alla terra dove sono nati, per trovare un riposo di pace. Due bambini dai capelli rossi sono stati assassinati insieme alla loro…

    NEWS

    Roma, scritte antisemite nel quartiere Parioli

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    In concomitanza con la breve visita del Presidente israeliano Isaac Herzog, sono apparse nella notte scritte antisemite sui muri del quartiere Parioli, a Roma. '+ Dachau - Netanyhau' e 'Palestina libera' accompagnata da una svastica in via Scarpellini e 'Aveva ragione Hitler', sempre con svastica, si legge in via di S. Valentino. Nella zona dei Parioli sono presenti l'Ambasciata israeliana,…

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    Fadlun: "Non ci sono parole per esprimere un simile abisso di malvagità"

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    La notizia relativa alla sorte dei Shiri, Kfir e Ariel Bibas ha scosso profondamente tutto il popolo ebraico, con la comunità romana che non ha fatto eccezione. Il Presidente Victor Fadlun ha espresso il sentimento di dolore e rabbia in una nota, esprimendo la propria solidarietà a Yarden Bibas, unico sopravvissuto del nucleo familiare. "Il nostro cuore è spezzato per…

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    Kfir, Ariel, i nostri figli

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