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    Un 25 aprile segnato dalle costanti tensioni e da un’aggressione quello celebrato a Milano dalla Brigata Ebraica, che ha partecipato come di consueto alla manifestazione per la Festa della Liberazione, rivendicando il proprio diritto a scendere in piazza.

    Già dalla mattina l’aria che tirava attorno alla manifestazione era estremamente pesante. “Vogliamo riprenderci questa piazza e prenderla sul serio, non in modo performativo per questo abbiamo deciso di organizzare un momento di lotta che si terrà in piazza Duomo alle 13:30” hanno minacciato i giovani palestinesi e le realtà antagoniste, intervistati da Radio Onda d’urto, che si sono dati appuntamento in piazza Duomo.

    Lo spezzone della Brigata Ebraica, che è stato protetto durante tutto il percorso dei City Angels, è stato invece oggetto di numerosi insulti. “Siamo abituati alle contestazioni, quest’anno non poteva certo andare meglio del passato” ha afferma a Repubblica il vicepresidente Ucei Milo Hasbani, ricordando come la Comunità ebraica di Milano abbia scelto di non sfilare con il proprio striscione in corteo. “Per me è una giornata importante, ma è veramente triste sentire ogni anno questi slogan e questi insulti contro di noi” ha sottolineato invece Roberto Jarach, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano.

    “Tutti questi giovani hanno assorbito odio. I toni vanno abbassati”, l’appello fatto poco prima dell’inizio del corteo da Davide Romano, presidente del Museo della Brigata Ebraica.

    Un appello rimasto inascoltato da chi ha partecipato alla manifestazione. “Siete come i nazisti”, “assassini”, “sionisti fascisti”, “complici di un genocidio”: queste alcuni degli insulti dei filo-palestinesi al passaggio della Brigata Ebraica durante tutto il tragitto. “Fuori i sionisti dal corteo” ha invece scandito un altro gruppo posizionato volutamente al centro di corso Venezia per cercare lo scontro.

    Arrivati a piazza Duomo il culmine: l’aggressione da parte di un gruppo di ragazzi, che dopo aver riconosciuto le bandiere della Brigata Ebraica e dello Stato d’Israele hanno cercato di attaccare i manifestanti pro-Israele e della comunità ebraica e hanno tirato calci contro lo striscione di Sinistra per Israele. Otto di loro sono stati fermati dalla polizia e perquisiti, alcuni di loro erano in possesso anche di coltellini.

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