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    Dopo gli eccidi compiuti da Hamas il 7 ottobre, in Italia la solidarietà nei confronti degli ebrei massacrati è durata meno di un battito di ciglia. Il 10 di ottobre sono iniziate le manifestazioni contro Israele (che si sono fatte sempre più frequenti) promosse dalle organizzazioni arabo-islamiche vicine ad Hamas, e dalle associazioni della sinistra antagonista, con la partecipazione di migliaia di persone. Il radicalismo islamico ha portato nelle piazze e sul web il suo antisemitismo rozzo e sanguinario, malamente abbigliato da “antisionismo”, e la sua strategia che auspica la cancellazione dello Stato di Israele e della sua gente (From the river to the sea Palestine will be free). Negli stessi giorni, i principali organi di informazione hanno iniziato a parlare della “vendetta” d’Israele verso la “popolazione palestinese inerme”: da lì sono iniziati gli aggiornamenti quotidiani dei morti palestinesi, che pare siano quasi esclusivamente anziani, donne e, soprattutto, bambini, con questi ultimi definiti da un quotidiano “dei Gesù uccisi da Israele”. Anche alcune organizzazioni religiose e umanitarie hanno fatto dei distinguo, con la condanna dei “militanti” di Hamas ma soprattutto di Israele, che da “75 anni opprime i palestinesi”.
    Diversi sindaci di alcune delle principali città italiane, sempre in prima fila durante le manifestazioni per il 27 gennaio, hanno addotto cautele e ostacoli nell’esprimere una chiara e franca solidarietà verso i civili israeliani fatti a pezzi da Hamas. Quando poi gli estremisti “pro pal” hanno cominciato ad occupare scuole ed aule universitarie creando un clima di intimidazione e minaccia per gli studenti ebrei e/o israeliani, e ad organizzare dure manifestazioni contro i “nazi-sionisti” e pro Hamas, gli stessi primi cittadini – in certi casi ex cattedratici – sono stati pressoché silenti e financo infastiditi dalle richieste di solidarietà agli ebrei minacciati dall’antisemitismo. Anche la Chiesa cattolica è scesa in campo riproponendo alcuni capisaldi dell’antigiudaismo, come il concetto che gli ebrei tendano alla vendetta e alla crudeltà, come detto persino da un monsignore nel corso di una seguita trasmissione televisiva.
    In questo clima avvelenato, l’antisemitismo ha cominciato a svilupparsi velocemente, mostrando il suo volto più torvo. L’Osservatorio Antisemitismo della Fondazione del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, che realizza le relazioni sull’antisemitismo per l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e per gli enti governativi italiani da circa cinquant’anni, sta registrando dati che riportano l’orologio al 1982, durante la Guerra del Libano. Se da anni la media è di circa 20 episodi mensili, negli ultimi tre (ottobre – dicembre 2023) si contano circa 80 casi al mese. La maggior parte di quelli rubricati dall’Osservatorio Antisemitismo rientrano generalmente nella tipologia Diffamazione e insulti, ovvero narrative/pregiudizi/stereotipi antisemiti applicati alla realtà virtuale (es. post offensivo sul web sociale) o al mondo reale (es. discorsi antisemiti al bar o al supermercato). Questa tendenza è consolidata, ma dopo il 7 ottobre si è verificata una netta rottura con il passato, con circa metà degli atti contro gli ebrei che si consumano offline: minacce di morte scritte sui muri interni di locali frequentati da ebrei, aggressioni (verbali e fisiche) a studenti in scuole ed università, molestie e pressioni ai danni di studenti ebrei e/o israeliani, vandalizzazioni di case e proprietà di ebrei. Il livello di aggressività cresce poiché si amplia l’accettazione sociale per l’antisemitismo legato ad Israele: se i “sionisti” sono uguali/peggio dei nazisti è lecito e democratico annichilirli. Come detto anche da un’importante accademica americana, invocare il “genocidio degli ebrei” può essere lecito, “dipende dal contesto”.
    Gli eventi che coinvolgono Israele danno sempre la stura ad un antisemitismo crudele e sanguinario che recupera (anche da parte di laici) stilemi antigiudaici rimodellandoli sulla realtà “sionista”. Anche in una società secolarizzata come quella italiana, il retaggio di pregiudizi antiebraici di origine cristiana in determinate situazioni riemerge prepotentemente, anche ad opera di musulmani, come traspare chiaramente dal web e nelle manifestazioni “pro pal”.
    I massacri del 7 ottobre e il conflitto che ne è scaturito ci offrono due inquietanti indicazioni: il forte radicamento dell’immaginario antisemitico coi suoi tetri miti di accusa (dal deicidio al cannibalismo rituale), pronti a riattivarsi – con rinnovata violenza – quando Israele è coinvolto, e la debolezza delle strutture che sono state erette per contrastare l’antisemitismo. Vent’anni di Giorno della memoria e di iniziative UE e di enti internazionali stanno mostrando tutta la loro fragilità: basta poco perché queste difese crollino, permettendo ai mostri dell’antisemitismo di tornare all’attacco.

    ITALIA

    Il riattivarsi dell’immaginario antisemitico

    Di Stefano Gatti

    Dopo gli eccidi compiuti da Hamas il 7 ottobre, in Italia la solidarietà nei confronti degli ebrei massacrati è durata meno di un battito di ciglia. Il 10 di ottobre sono iniziate le manifestazioni contro Israele (che si sono fatte sempre più frequenti) promosse dalle organizzazioni arabo-islamiche vicine ad Hamas, e dalle associazioni della sinistra antagonista, con la partecipazione di…

    Cultura

    “Il futuro rubato”: Alberto Fiano racconta lo spettacolo dedicato alla memoria

    Di Giorgia Calò

    Raccontare la vita delle famiglie del quartiere ebraico di Roma nel periodo tra il 1934 e il 1943. Una fase caratterizzata da profondi cambiamenti, in cui i valori e le tradizioni ebraiche restavano saldi. Come vivevano le famiglie dell’ex ghetto all’epoca? Cosa riservava loro il futuro? Uno dei momenti più bui della storia ebraica romana, visto che la mattina del…

    ISRAELE

    Le preoccupazioni sullo sviluppo dell’operazione a Gaza

    Di Ugo Volli

    Davvero non c’è più bisogno di molte truppe a Gaza? C’è molta discussione sulla stampa e nella politica israeliana a proposito dell’andamento della guerra. Essa certo procede con grande eroismo da parte dei militari, che progressivamente e con grandi sacrifici mettono a nudo l’immensa diffusione della fortificazioni che Hamas ha costruito nel sottosuolo della Striscia e la notevole complicità della…

    Cultura

    Il ricatto dell’oro che subirono gli ebrei di Roma nel nuovo corto “L’anello ritrovato”

    Di Michelle Zarfati

    Non è sempre semplice raccontare l’orrore della Shoah alle nuove generazioni sebbene sia necessario. Tuttavia, il modo migliore per far comprendere ai più giovani ciò che fu la Seconda guerra mondiale è proprio attraverso la voce dei ragazzi stessi. Il 26 gennaio in occasione della Giornata della Memoria andrà in onda ”L’anello ritrovato”. Il corto, realizzato da Stand by me…

    ROMA EBRAICA

    “Anche il 27 gennaio preferiamo le vostre condanne alle vostre condoglianze”. Lo striscione dei giovani al quartiere ebraico

    Di Redazione

    “Anche il 27 gennaio preferiamo le vostre condanne alle vostre condoglianze”. Hanno preso spunto da una frase di Golda Meir i giovani che ieri hanno lanciato il loro sdegno, il loro grido di condanna, con due manifesti esposti sulla facciata di un edificio nei dintorni del quartiere ebraico. È un gesto che viene dalla pancia di un gruppo di ragazzi,…

    ITALIA

    “Antisemitismo crescente e passi indietro nel dialogo interreligioso”: il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni al Giornale

    Di Redazione

    Sentimenti di ostilità per Israele e le comunità della diaspora, le difficoltà del dialogo ebraico-cristiano, i rapporti con le istituzioni e la politica. Questi i temi che, a pochi giorni dalla Giornata della Memoria, il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni ha affrontato in un’intervista rilasciata a Il Giornale. L’ultimo segnale inquietante di ostilità nei confronti dello Stato ebraico,…

    ISRAELE

    Israele: dopo il 7 ottobre arrivano i telefoni satellitari per le comunità al confine

    Di Luca Spizzichino

    Il ministero delle Comunicazioni israeliano fornirà ai suoi cittadini nei paesi al confine al Sud, al Nord e in Giudea e Samaria, dei telefoni satellitari, che serviranno per le chiamate in caso di emergenza, come eventuali attacchi. Infatti, lo scorso 7 ottobre, in seguito all'interruzione dell'elettricità nella zona, sebbene alcuni sistemi cellulari e di comunicazione siano sopravvissuti all'attacco di Hamas…

    ISRAELE

    Stop alle armi dall’Italia. Cosa dicono i media in Israele

    Di Fabiana Magrì

    Ha destato sorpresa nell’opinione pubblica e nelle cerchie militari israeliane apprendere dalle dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani la notizia della sospensione di forniture militari allo Stato ebraico da parte dell'Italia a partire dal 7 ottobre del 2023 e per tutta la durata del conflitto. “Sappiamo che le armi italiane non cambierebbero nulla per Israele. È solo una questione…

    ISRAELE

    Perché adesso non è possibile uno stato palestinese

    Di Ugo Volli

    Una campagna contro Israele I giornali italiani (e quelli di mezzo mondo), negli ultimi giorni quando parlano di Israele sono pieni di articoli che sostengono come per risolvere finalmente il conflitto basterebbe istituire i “due stati” e che Israele, o personalmente il suo primo ministro Netanyahu sarebbero responsabili di “dire di no”. I personaggi citati a sostegno della soluzione dei…

    NEWS

    Dove abbiamo sbagliato?

    Di Simonetta Della Seta

    Questo 27 gennaio 2024, così doloroso a causa del ritorno del terrorismo contro Israele e contro gli ebrei, della guerra in Medio Oriente con le sue vittime e della nuova ondata di antisemitismo che travolge anche la memoria della Shoah, sento di dovermi porre un’unica domanda: dove abbiamo sbagliato? A quasi 24 anni dall’approvazione dalla Legge della Memoria in Italia,…