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Ultimo numero Settembre – Ottobre 2024

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    Molti eventi catastrofici nella storia ebraica, fra cui la distruzione dei Santuari di Gerusalemme per mano dei babilonesi prima, dei romani poi, sono avvenuti il 9 di Av. Ogni anno il digiuno del 9 di Av rappresenta di certo un’occasione per riflettere sulla storia passata, ma dovrebbe, e questa è secondo Maimonide una delle funzioni dei digiuni, farci riflettere sulla situazione attuale.

    Il 7 ottobre per il mondo ebraico ha rappresentato una cesura epocale. Non potrebbe essere altrimenti, sia per via della portata dell’evento, sia perché siamo ancora coinvolti, alcuni concretamente, altri solamente da un punto di vista emotivo, nelle conseguenze determinate da quel brutale assalto, caratterizzato da modalità alle quali non si assisteva dalla Shoah. Difficile confrontarsi con una situazione del genere, se persino la stessa Shoah a livello rituale non è stata metabolizzata, se non in modo incidentale.

    Quando ci si trova in una situazione negativa, spesso si prova la sensazione di non essere in grado di uscirne. Per questo può rivelarsi utile riflettere su come il popolo ebraico sia riuscito in passato a superare le proprie crisi epocali. Si tratta di un fenomeno tutt’altro che scontato, ancora non completamente spiegato dagli storici; nei secoli molti popoli, che sembravano più strutturati per affrontare i rovesci della storia, sono naufragati, mentre il popolo ebraico ha di volta in volta individuato le proprie strategie per superare la crisi, dando luogo a nuove creazioni che hanno  consentito di affrontare le diverse situazioni.

    La distruzione del Tempio e la caduta di Betar hanno sancito in modo definitivo la perdita dell’indipendenza politica di Israele, ponendo le basi per una Diaspora che si sarebbe protratta per quasi venti secoli, sino alla nascita dello Stato di Israele. La vita ebraica si era trovata privata del proprio centro spirituale, rendendo necessari processi di adattamento che hanno condotto alla stesura dei testi fondativi della tradizione rabbinica, la Mishnà e il Talmud, che in breve sono divenuti, assieme al Tanakh, il fulcro della sensibilità e dell’esperienza ebraica.

    Rivolgendosi a tempi più recenti non si può non pensare alla guerra dei Sei giorni, al passaggio repentino dal rischio di sparire all’euforia per la conquista di Yerushalaim, non pianificata e totalmente inaspettata.

    Rav Kook, uno dei più raffinati pensatori del ’900 ebraico, ha considerato le guerre, in modo apparentemente paradossale, uno strumento divino per far compiere alla storia dei balzi che in tempo di pace non sarebbero contemplabili, provocando sconvolgimenti repentini, altrimenti molto lenti. Certamente se la scomparsa o almeno il sostanziale indebolimento del male radicale si rivelasse l’esito di questa guerra, il carico indicibile di dolore e sofferenza che questa ha provocato assumerebbe un significato molto diverso. Ciascuno di noi è tenuto a fornire, in base alle proprie capacità e virtù, il proprio contributo.  Ciascuno deve farsi trovare pronto.

    Riprendendo un famosissimo insegnamento tradizionale Rav Mirvis nota come uno dei termini chiave di Tishà Beav sia Ekhà (come?), che ricorre nella parashà di Devarim, che si legge sempre il sabato che precede il digiuno e nel brano profetico di quel sabato, il primo capitolo del libro del profeta Isaia, e apre il libro di Ekhà, che viene letto due volte, la sera e il mattino, durante il digiuno. Come è possibile che si sia arrivati sino a questo punto? Come è possibile che determinate cose accadano proprio a me? Queste, registra Rav Mirvis, non sono le uniche occorrenze del termine, che compare complessivamente 18 volte nel canone biblico. C’è una diciannovesima occorrenza, in cui quelle stesse lettere vengono lette diversamente, nel libro della Genesi, quando il Signore si rivolge ad Adamo, che aveva appena mangiato del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Chiede ad Adamo “Ayeka?” (Dove sei?). Questo, dice il Signore, non è il momento di nascondersi, non è il momento di sottrarsi alle proprie responsabilità. Quando succede qualcosa di negativo, dovremmo chiederci a che punto siamo, e come potremmo reagire in modo costruttivo e proattivo. Questo è quello che dovremmo fare anche oggi in queste circostanze.

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Tishabeav, una riflessione sul passato e sul presente

    Di Rav Ariel Di Porto

    Molti eventi catastrofici nella storia ebraica, fra cui la distruzione dei Santuari di Gerusalemme per mano dei babilonesi prima, dei romani poi, sono avvenuti il 9 di Av. Ogni anno il digiuno del 9 di Av rappresenta di certo un’occasione per riflettere sulla storia passata, ma dovrebbe, e questa è secondo Maimonide una delle funzioni dei digiuni, farci riflettere sulla…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Le letture di Tishà be-Av

    Di Donato Grosser

    Durante il digiuno che si fa nel nono giorno del mese di Av si usa leggere in tutte le comunità ebraiche la Meghillà di Ekhà, ovvero le Lamentazioni del profeta Geremia. Si leggono anche delle kinòt (elegie) composte nel corso dei secoli. Nell’uso ashkenazita vene sono ben quarantacinque. Uno dei motivi per questo grande numero è storico. Nel 1096 i…

    ISRAELE

    Il sergente Ginzburg, ucciso da un cecchino di Hamas

    Di Luca Spizzichino

    L’esercito israeliano ha reso noto il nome del soldato ucciso domenica a Khan Younis da un cecchino di Hamas: Omer Ginzburg, 19enne originario di Kiryat Tivon, che prestava servizio nel 101° battaglione della Brigata Paracadutisti. Ginzburg è stato promosso postumo da caporale a sergente. Le IDF riportano che la morte del sergente Ginzburg porta a 690 il numero totale di…

    ISRAELE

    Yehonatan, ucciso nell’attentato nella valle del Giordano, doveva sposarsi in estate con Emuna

    Di Luca Spizzichino

    Yehonatan Deutsch è la vittima dell’attentato avvenuto domenica nella valle del Giordano. Il 23enne, originario di Beit She'an, è stato ucciso in una sparatoria sulla strada che porta al villaggio di Rotem. Secondo un'indagine preliminare, due terroristi hanno sparato almeno otto colpi contro due veicoli che viaggiavano sulla Route 90 in direzione est. L'attacco è stato condotto con un fucile…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Il tema delicato dell’eutanasia nell’intervista a Rav Di Segni

    Di Michelle Zarfati

    “L’Italia è bloccata in una situazione paradossale. In assenza di una legge sul fine vita è intervenuta la Corte Costituzionale e così ora l'assistenza al suicidio, in certe condizioni, non è più reato. Così, al Comitato di bioetica siamo stati chiamati a sciogliere alcuni dei problemi sollevati dalla sentenza” queste parole del Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, durante…

    Cultura

    Perché guardare il documentario Screams Before Silence

    Di Francesca Nocerino

    Perché guardarlo? Sì, è vero, le testimonianze riportate in questo documentario di Sheryl Sandberg, Screams Before Silence, non sono più inedite ormai. Eppure il risultato finale della sua raccolta di voci non smette di lasciarci, alla fine, attoniti. Come i testimoni della Shoah hanno ripetuto per anni e anni la loro galleria degli orrori, così le voci che si alzano…

    ROMA EBRAICA

    Il contributo degli ebrei di Roma alla nascita e alla difesa di Israele

    Di Lilli Spizzichino

    A metà degli anni ’40, molti giovani partirono dall’Italia così come da altri Paesi europei come volontari nell’allora Palestina mandataria, futuro Stato d’Israele, spesso senza sapere veramente in quali imprese sarebbero stati coinvolti. Nell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma (ASCER) “Giancarlo Spizzichino” troviamo le schede anagrafiche di Giulia Funaro, arrivata in Erez Israel nel 1945; Lalla Funaro; Vasco Calò,…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Tishabeav

    Di Ester Pavoncello

    Siamo nel periodo dei 21 giorni che intercorre tra il 17 di tammuz ed il 9 di av, Ben hametzarim, tra le ristrettezze. Giorni di afflizione, in cui il popolo ebraico fu vittima di calamità in ogni generazione. Fu stabilito che fosse un tempo di lutto, per la distruzione dei due Santuari. In questi giorni diminuiamo le manifestazioni di gioia.…

    Cultura

    "D'un tratto nel folto del bosco" (Feltrinelli) di Amos Oz

    Di Michelle Zarfati

    Amos Oz rappresenta ancora oggi una delle colonne portanti della narrativa Israeliana. Con questa opera, Amos Oz ci porta in un villaggio incantato, da cui improvvisamente una notte spariscono tutti gli animali. Ma nelle pieghe di questo racconto ricco di realismo magico, l'autore vuole dirci molto di più. Un messaggio da scorgere tra le pagine, che vuole spiegare a chi…

    EUROPA

    European Maccabi Youth Games, sport ed ebraismo per crescere insieme

    Di Ilan Di Gioacchino

    Si è appena conclusa una delle esperienze più straordinarie che i giovani atleti italiani abbiano mai vissuto. Gli European Maccabi Youth Games, tenutisi a Londra dal 30 luglio al 6 agosto 2024, hanno rappresentato un’opportunità unica di crescita, sia sul piano sportivo che umano. Come coordinatore di staff della squadra italiana, ho avuto il privilegio di accompagnare e sostenere questi…