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    Tomer Aldubi è un giovane israeliano fondatore di Fighting Online Antisemitism (FOA), una incredibile organizzazione non governativa dedita a combattere l’antisemitismo online, monitorando e lottando per la rimozione di attacchi antisemiti e di negazione della Shoah. Istituita nel 2020, FOA collabora con il governo israeliano, soprattutto con il ministero dell’educazione, con organizzazioni non governative e con la società civile in numerosi Paesi. FOA è parte dell’International Network Against Antisemitism (INACH) che lavora con la Commissione europea, ha formato oltre 300 volontari internazionali che monitorano l’antisemitismo online regolarmente, in numerose lingue, su oltre una decina dei principali social network del mondo, quali Facebook, Twitter, Google. Alla Conferenza EJA di Porto, Tomer ha spiegato come FOA si avvalga dell’impegno di numerosi volontari per monitorare e intervenire contro contenuti antisemiti online. Solo TikTok, secondo la sua esperienza, rimuove al 100% i contenuti denunciati, mentre le altre piattaforme rimuovono circa il 50% di quanto viene segnalato. Sfruttando hashtag, intelligenza artificiale e sostegno istituzionale, FOA lavora ininterrottamente da 3 anni per migliorare la sicurezza degli ebrei nel mondo.

     

    Come è nata l’idea di FOA? 

    Mia nonna è sopravvissuta alla Shoah. È sempre stata la mia ispirazione principale. Ci sono molte ONG che affrontano il tema dell’antisemitismo, della negazione della Shoah, ma siamo forse l’unica che monitora piattaforme in diverse lingue con volontari. Abbiamo infatti una grande comunità di volontari che controlla le piattaforme.

    La maggior parte delle ONG e dei governi monitorano e basta. Trovano milioni di link online, ma non li denunciano e non li rimuovono perché non hanno volontari o una comunità che lo faccia. Servono centinaia di volontari. Quindi trovano milioni di link che rimangono online. Noi invece ci focalizziamo su monitorare, denunciare e rimuovere.

     

    Ci sono nuove piattaforme su cui avete cominciato ad operare?

    Operiamo già su piattaforme come Facebook, Twitter, Youtube, Spotify, Telegram, Linkedin e cominceremo anche su Reddit e Discord. Le nostre capacità però sono abbastanza limitate. 

     

    Pensi che chiunque possa combattere l’antisemitismo online?

    Chiunque lo può fare. È però importante imparare a capire come e quali contenuti vengono rimossi e quali no. Anche se è facile denunciare, si possono ricevere feedback, ad esempio su facebook, che il contenuto non è stato rimosso e dopo un paio di volte che il contenuto denunciato non viene rimosso l’utente smette di denunciare. Antisemitismo e negazione della Shoah si possono far rimuovere. È anche per questo che ci impegniamo nel training.

     

    Pensi che si dovrebbero commentare post antisemiti?

    Commentare è fondamentale, ma è importante ricordarsi che i commenti favoriscono un aumento del traffico online (un commento porta ad un altro e se condividi il post aumenta la visibilità del contenuto antisemita). Consiglierei di commentare soprattutto quando si tratta di odio antisraeliano, sotto post che riguardano il conflitto, Israele, Palestina o sotto post che negano la Shoah, ma è importante denunciare il contenuto per farlo rimuovere.

     

    In pochi passi, riesci a spiegare a chiunque come combattere l’antisemitismo online, a prescindere dalle capacità tecnologiche?

    Consiglio a tutti di registrarsi sul nostro sito web (https://foantisemitism.org/it/). Ogni due settimane organizziamo training per i volontari ed insegniamo come rimuovere contenuti e quali contenuti vengono rimossi e quali no. Inoltre spieghiamo sul sito come denunciare un contenuto online su diverse piattaforme. Chi vuole può mandarci anonimamente anche solo il link, lo controlleremo e lo faremo rimuovere. È molto facile.

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