Skip to main content

Ultimo numero Maggio – Giugno 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    “Abbiamo assistito alla vittoria politica più clamorosa di Netanyahu dal 1996, in termini numerici per il gap tra gli schieramenti. Eppure – osserva il giornalista Aviv Bushinsky, ex consigliere per i media di Benjamin Netanyahu – a guardare i risultati, il Likud non è cresciuto poi tanto ma ha sostanzialmente conservato il suo potere. Il vero fenomeno di queste elezioni è stato Itamar Ben Gvir”.

     

    Stella nascente nella politica israeliana, nelle elezioni del 2021 l’allora leader di Otzma Yehudit si era candidato in una lista congiunta con il Partito Sionista Religioso di Bezalel Smotrich, secondo un accordo orchestrato e favorito da Netanyahu, meritando un seggio su sei. Oggi HaZionut HaDatit viaggia verso i 14 seggi, più che raddoppiando la presenza alla Knesset.

     

    Avvocato, 46 anni, Ben Gvir è un personaggio controverso, accusato dalla sinistra di razzismo e incitamento all’odio. Nel nuovo esecutivo guidato da Netanyahu, punta al ministero della pubblica sicurezza. Tra le sue promesse elettorali, l’annessione dell’intera Cisgiordania, regole più morbide sull’apertura de fuoco per soldati e agenti di polizia, la possibilità per gli ebrei di pregare liberamente sul Monte del Tempio a Gerusalemme e il ridimensionamento dei poteri della Corte Suprema nei riguardi delle leggi votate dalla Knesset.

     

    Quali fattori hanno concorso ad accelerare la sua carriera politica in questa campagna elettorale? “In tutta la Knesset, il suo partito è stato l’unico capace di veicolare un messaggio chiaro”, spiega Bushinsky. “Possiamo anche discutere sulla bontà delle sue posizioni, ma ha saputo esprimerle con semplicità. Ed ecco perché – insiste l’ex capo dello staff di Netanyahu – ha conquistato soprattutto l’elettorato più giovane”.

     

    I tre elementi sostanziali su cui Ben Gvir ha puntato sono la carenza di sicurezza interna, un atteggiamento giudicato troppo a favore degli Arabi dell’attuale governo e la presa di distanza da Netanyahu di alcuni principali leader della destra. “Di nuovo, si può discutere se Ben Gvir abbia soluzioni migliori – ribadisce l’analista Bushinsky – ma lui è riuscito a toccare i nervi scoperti dell’elettorato”.

     

    Quasi elencasse le vittime di una maledizione che colpisce chi volta le spalle a “King Bibi”, il suo ex media advisor ricorda cosa è accaduto a chi ha sacrificato la propria ideologia per predicare contro Netanyahu a ogni costo. Da Avigdor Lieberman a Benny Gantz, da Gideon Saar a Naftali Bennett, lo slogan “tutto tranne Netanyahu” alla lunga si è ritorto contro chi l’ha perseguito. Chi avrebbe dunque dovuto votare un elettore laico di destra, che non si identifica nei partiti ultra religiosi, che non riesce a sorvolare sul processo a Netanyahu e magari prova antipatia per Sara, ora che Bennett, Lieberman, Gantz e Saar si sono spostati in altri territori? Come l’uomo giusto al momento giusto, è arrivato Ben Gvir a raccogliere tutte quelle preferenze.

     

    Alcuni in Israele, stanno lanciando un grido d’allarme, profetizzando la fine della democrazia. Ma una cosa è la campagna elettorale, suggerisce Bushinsky, un’altra è la realtà. “Non credo che le aspirazioni di Ben Gvir finiscano qui. In due o tre anni Netanyahu potrebbe non essere più la star che è oggi”, sostiene il giornalista. Potrebbe scomparire fisicamente, per il risultati del processo, o biologicamente, per questione di età o di salute. Nel “day after” Netanyahu potrebbe esserci posto per Ben Gvir. E se Ben Gvir nutre aspirazioni politiche fino a quella di diventare Primo Ministro, osserva Bushinsky, “dovrà ammorbidire le sue vedute e andare gradualmente dall’estrema destra verso il centro destra e fermarsi lì. Quindi non credo che metterà in pratica le sue idee più estreme. Non gioverebbe alla sua carriera politica”.

    ISRAELE

    I motivi dell'ascesa di Ben Gvir

    Di Fabiana Magrì

    “Abbiamo assistito alla vittoria politica più clamorosa di Netanyahu dal 1996, in termini numerici per il gap tra gli schieramenti. Eppure - osserva il giornalista Aviv Bushinsky, ex consigliere per i media di Benjamin Netanyahu - a guardare i risultati, il Likud non è cresciuto poi tanto ma ha sostanzialmente conservato il suo potere. Il vero fenomeno di queste elezioni…

    NEWS

    Romeo e Giulietta ambientati nella Germania nazista suscitano indignazione

    Di Michelle Zarfati

    Secondo alcune notizie pubblicate, i piani per ripotare in scena Romeo e Giulietta di William Shakespeare, questa volta ambientato durante la Seconda guerra mondiale, hanno subito una brusca battuta d'arresto dopo che la comunità ebraica ha protestato contro l'intenzione dell'opera di trasformare uno dei personaggi principali in un nazista. Secondo quanto riportato dal settimanale The Jewish News, una società di…

    Cultura

    L’ultimo Kaiser dell’ultima Atlantide

    Di Francesco Lotoro

    “Pronto, è il tribunale provinciale? Allora, l’attentatore?” “Come da ordini ricevuti, è stato impiccato alle ore 4 e 13!” “Dunque è morto?” “Beh, ecco, la morte dovrebbe giungere da un momento all’altro!” “Che? Dovrebbe? A che ora è stata eseguita la sentenza?” “Alle 4 e 13!” “Adesso sono le 5 e 35! State dando i numeri? Possibile che il boia…

    NEWS

    3 novembre 1943: la deportazione degli ebrei di Genova

    Di Daniele Toscano

    Ricorre oggi l’anniversario di una triste data per gli ebrei italiani: il 3 novembre 1943, infatti, gli ebrei genovesi furono deportati dai nazisti nei campi di sterminio. In quel periodo si aveva piena consapevolezza dei rischi che si correvano nell’Italia occupata dal Reich; già altre comunità erano state vittime del medesimo triste destino, a partire da quella di Roma, che…

    NEWS

    ‘Treno popolare’ e ‘Piccolo Mondo Antico’. Due gemme di cinema nel ventennio fascista

    Di Micol Fischer

    Una riflessione sull’audiovisivo come strumento di propaganda politica e culturale. È questo il tema della rassegna ‘Il fascismo: un ventennio di immagini’, che si terrà a Roma dal 7 al 12 novembre. In programma ci sono due dei più celebri film prodotti durante il ventennio, “Treno popolare” e “Piccolo Mondo Antico”, due film non allineati, molto diversi dagli altri che…

    ISRAELE

    Dopo i due terzi dello spoglio, si profila un trionfo per la destra israeliana

    Di Ugo Volli

    Sembra proprio che Bibi Netanyahu ce l’abbia fatta un’altra volta. Gli exit poll pubblicati subito dopo la chiusura delle urne davano al Likud un risultato buono ma non entusiasmante (30 seggi su 120 della Knesset) e alla sua coalizione appena la maggioranza (61/62 seggi), soprattutto grazie all’exploit dei sionisti religiosi (Smotrich e Ben Gvir). I risultati reali, pubblicati progressivamente dalla…

    NEWS

    Funzionario Onu propone la sospensione della definizione IHRA di antisemitismo. L’Italia si oppone

    Di Luca Spizzichino

    Il relatore speciale delle Nazioni Unite sul razzismo E. Tendayi Achiume ha proposto la sospensione della definizione operativa di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA). L’ipotesi è stata avanzata lunedì, durante la relazione annuale al Terzo Comitato dell'Assemblea Generale.La funzionaria dell’ONU, il cui rapporto si concentrava proprio sui crescenti pericoli dell'antisemitismo, del neonazismo e del razzismo, ha sostenuto “lo stato…

    Cultura

    “Dove si nasconde il lupo” (Neri Pozza) di Ayelet Gundar-Goshen

    Di Michelle Zarfati

    Che Ayelet Gundar-Goshen sia una delle più interessanti voci della narrativa israeliana contemporanea l’avevamo capito grazie ai suoi romanzi precedenti: “Svegliare i leoni”, “Una notte soltanto, Markovitch” e “Bugiarda” (tutti editi da Giuntina). Ma questa volta, riesce a fare di più e a spingersi ancora più in profondità regalando un romanzo che si legge tutto d’un fiato. Alcuni critici l’hanno…

    ISRAELE

    I risultati elettorali sanciscono la vittoria di Netanyahu

    Di Ugo Volli

    Come si è arrivati al risultatoIl consueto saliscendi dei risultati elettorali fra gli exit poll e durante il conteggio dei voti non ha modificato l’esito politico delle elezioni israeliane. Alla quinta consultazione in quattro anni sembra risolto il lungo braccio di ferro fra Bibi Netanyahu e chi voleva ad ogni costo estrometterlo dal governo: i partiti arabi, la sinistra estremista…

    NEWS

    Shachar Sagiv, il primo atleta israeliano a competere in Arabia Saudita

    Di Jacqueline Sermoneta

    È il primo atleta israeliano ad aver gareggiato in Arabia Saudita. Il ventottenne Shachar Sagiv, lo scorso 29 ottobre, ha partecipato alla tappa finale della Super League Triathlon Championship Series, a Neom, città saudita che sta nascendo a nord del Mar Rosso. La presidente del Comitato Olimpico d’Israele Yael Arad ha definito la presenza di Sagiv “una svolta molto significativa”, come…