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    Nella suggestiva cornice dell’hotel Parco dei Principi, a pochi passi da Villa Borghese, si è tenuta una serata in onore di Walter Arbib, delle famiglie e del personale dell’Alitalia che nel 1967 si prodigò per salvare molti ebrei libici, rischiando la propria vita.

     

    Per l’occasione è stato anche presentato il libro “Fermi, non sparate. Sono Walter!”, nel quale il giornalista israeliano Yossi Melman racconta le vicende di Arbib e della comunità ebraica in fuga dalla Libia.  All’incontro hanno partecipato anche Maurizio Molinari, Direttore de La Repubblica, e l’autore del libro. Presenti alla serata anche il Rabbino Capo Riccardo Di Segni, la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello, il presidente della comunità di Milano Walker Meghnagi, l’Ambasciatore dello Stato d’Israele Dror Eydar e la presidente UCEI Noemi Di Segni.

     

    Il direttore Molinari si è voluto soffermare sul contesto storico e politico di quegli anni. “Grazie alla decisione del governo italiano di allora, che poi la Storia riconoscerà, e grazie alla leadership delle comunità ebraiche italiane, soprattutto l’allora Rabbino Capo di Roma Elio Toaff, ci fu la possibilità di far arrivare gli ebrei libici nel nostro Paese” racconta il direttore di Repubblica. 

    E proprio in questi momenti drammatici che l’eroismo del personale della compagnia aerea, “primo tra tutti il capo dello scalo Renato Tarantino, che pur sapendo di rischiare la sua vita e quella dei suoi cari, in più occasioni salvò non solamente la famiglia di Walter Arbib, ma anche altri ebrei libici”. “Queste pagine di Storia ci insegnano che c’è qualcosa di profondo che lega l’Italia agli ebrei del Mediterraneo. Che è sempre stata un luogo di accoglienza e di protezione da ogni tipo di persecuzione” ha detto Molinari. “È giusto rendere omaggio a questi Giusti italiani che tanto fecero e a Walter Arbib per aver contribuito a rendere nota questa storia straordinaria” ha concluso.

     

    Yossi Melman, autore del libro, ha voluto raccontare ai presenti chi è Walter Arbib, un uomo capace di reinventarsi più volte e che ha fatto dell’aiutare le persone nei momenti di crisi una vera e propria missione di vita. 

    “Negli ultimi giorni mi sono sentito con Walter Arbib per capire come aiutare gli ucraini portandogli aiuti umanitari, ma anche cercando di farli scappare dalla guerra” ha detto ai microfoni di Shalom il giornalista israeliano. “È un uomo straordinario, il mondo ha bisogno di altri Walter Arbib” ha esclamato.

     

    A raccontare la fuga dalla Libia è stato proprio Walter Arbib, che ha ripercorso insieme ai presenti quei momenti drammatici. Il dolore nel raccontare le atrocità avvenute durante i pogrom e la paura di non riuscire a scappare dall’odio antisemita era palpabile. “È un mio dovere raccontare e rendere omaggio a chi salvò me e mia madre, Renato Tarantino” ha affermato Arbib. “Il Talmud dice che chi salva una vita salva il mondo intero. Qui stasera con così tanti figli e nipoti di coloro che sono scappati in quei tragici giorni, abbiamo la più chiara prova di questo concetto” ha concluso.

     

    A chiudere la serata, oltre ai saluti dell’Ambasciatore Eydar, anche quelli dell’ambasciatore israeliano in India Naor Gilon e alla NATO Haim Regev, la consegna da parte di Walter Arbib e di Sileno Candelaresi, presidente del Leone d’Oro di Venezia, della pergamene ai dipendenti dell’Alitalia e alle famiglie di coloro che salvarono gli ebrei libici nel 1967.

    NEWS

    Una serata in onore di Walter Arbib e dei dipendenti dell’Alitalia che salvarono gli ebrei libici nel 1967

    Di Luca Spizzichino

    Nella suggestiva cornice dell’hotel Parco dei Principi, a pochi passi da Villa Borghese, si è tenuta una serata in onore di Walter Arbib, delle famiglie e del personale dell’Alitalia che nel 1967 si prodigò per salvare molti ebrei libici, rischiando la propria vita. Per l’occasione è stato anche presentato il libro “Fermi, non sparate. Sono Walter!”, nel quale il giornalista israeliano…

    ISRAELE

    L'ambasciatore russo esce dal plenum della Knesset

    Di Michelle Zarfati

    L'ambasciatore russo in Israele Anatoly Viktorov si è precipitato con rabbia fuori dalla seduta plenaria della Knesset dopo che i parlamentari hanno criticato la Russia per la sua invasione dell'Ucraina. È accaduto ieri dopo che diversi parlamentari hanno mosso delle accuse contro l'invasione russa dell'Ucraina e hanno fatto riferimento alla vittoria sulla Germania nazista nel 1945. A riferirlo Channel 12…

    ISRAELE

    L'ambasciatore russo esce dal plenum della Knesset

    Di Redazione

    L'ambasciatore russo in Israele Anatoly Viktorov si è precipitato con rabbia fuori dalla seduta plenaria della Knesset dopo che i parlamentari hanno criticato la Russia per la sua invasione dell'Ucraina. È accaduto ieri dopo che diversi parlamentari hanno mosso delle accuse contro l'invasione russa dell'Ucraina e hanno fatto riferimento alla vittoria sulla Germania nazista nel 1945. A riferirlo Channel 12…

    Cultura

    ‘’Un Papa in guerra’’: nel nuovo libro di Kertzer su Pio XII i documenti inediti sul 16 ottobre del ‘43

    Di Luca Spizzichino

    In occasione dell’uscita di “Un Papa in guerra. La storia segreta di Mussolini, Hitler e Pio XII” (Garzanti), il nuovo libro del premio Pulitzer David Kertzer, in uscita il 26 maggio, la American Academy in Rome ha organizzato la presentazione a Villa Aurelia. “Un Papa in Guerra” è basato su migliaia di documenti mai rivelati, in particolare quelli provenienti dagli…

    Cultura

    Perché è importante il nuovo libro di David Kertzer ‘’Un Papa in guerra”

    Di Serena Di Nepi

    L’enigma di Pio XII sembra essere ora un po’ meno oscuro di quanto sia stato fino a quella mattina del 2 marzo 2020, quando frotte di studiosi, David Kertzer in testa, si sono seduti nella sala studio dell’Archivio Apostolico Vaticano e hanno iniziato a leggere le carte del suo pontificato. Si pensava, in quel momento, di avere davanti mesi ininterrotti…

    Cultura

    Perché è importante il nuovo libro di David Kertzer ‘’Un Papa in guerra”

    Di Ariel Di Porto

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    NEWS

    Se la “par condicio” sdogana i peggiori mostri

    Di Giuseppe Giulietti

    Chi mi conosce sa quanto detesti qualsiasi forma di bavaglio, censura, oscurantismo. Proprio per questo rivendico anche il diritto ad esprimere un dissenso radicale da modi e forme del monologo concesso a Lavrov. Alcuni giornalisti hanno reclamato il diritto ad intervistare chiunque, anche Hitler, se ancora fosse possibile. Personalmente continuo a pensare che, come recita la Costituzione, in Italia non ci…

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