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    Un violino di 130 anni, testimone silenzioso della Shoah, ha trovato nuova vita grazie ad Agam Berger, ex ostaggio di Hamas, che lo ha suonato per la prima volta sabato sera. Lo strumento, originario della Repubblica Ceca, apparteneva a un musicista ebreo assassinato dai nazisti ed è stato restaurato con cura da Tzachi Beck, che lo aveva acquistato anni fa, consapevole del suo valore storico.

    “Sentire di nuovo il suono di questo violino nelle mani di Agam Berger è stato un momento di profonda emozione”, ha dichiarato Beck a Ynet. Berger, commossa dalla storia dello strumento, ha espresso il desiderio di scoprire di più sul suo originario proprietario. “Mi ha detto che si eserciterà con il violino e lo porterà alla March of the Living per suonarlo lì. Sarà un vero momento di chiusura del cerchio”, ha raccontato Beck.

    La storia di questo violino si intreccia anche con quella di Yitzhak Bering, 76 anni, di Petah Tikva. Suo padre, Motel Bering, nato nel 1909, sopravvisse alla Shoah e raggiunse Israele attraverso l’Iraq dopo che i nazisti avevano sterminato sua moglie e i suoi due figli. In Israele, Motel si risposò ed ebbe altri quattro figli prima di morire nel 1972. Yitzhak custodì gelosamente il violino per anni, prima di affidarlo al suo amico Beck. “Quando ho sentito il violino suonare di nuovo, ho avuto la sensazione che il suo proprietario originale stesse tornando in vita”, ha ricordato Yitzhak, raccontando come suo padre avesse portato con sé lo strumento nel lungo viaggio verso Israele, determinato a preservarlo nonostante le difficoltà.

    Per Beck, il violino doveva appartenere a Berger fin dal primo momento. “Non appena ho saputo che suonava il violino, ho capito che doveva andare a lei”, ha spiegato. “Dal giorno del suo ritorno in Israele, ho fatto di tutto per raggiungerla.”

    Sabato sera, Beck è arrivato a casa di Berger, a Holon, e le ha consegnato il violino, ponendo fine a decenni di silenzio. “Dopo averlo restaurato, lo tenevo appeso al muro”, ha raccontato. “Ora è finalmente nelle mani giuste: quelle di Agam, che gli restituirà la sua voce. E nel giorno della Giornata Internazionale della Donna, questo strumento trova una nuova custode, una donna straordinaria, una vera sopravvissuta, che si assicurerà che il suo canto non venga mai dimenticato.”

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