Skip to main content

Ultimo numero Settembre – Ottobre 2024

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    R. Yosef Shalom Elyashiv (Lituania, 1910-2012, Gerusalemme) in Divrè Aggadà (p. 456) in un suo commento scritto negli anni Cinquanta, cita un passo della tefillà di ‘arvìt (preghiera serale del giorno festivo) dove è scritto: “… e stendi su di noi la Sukkà (la capanna) della Tua pace, benedetto tu o Signore, che stendi la capanna della pace su di noi e su tutto il Tuo popolo, Israele e su Gerusalemme”.
    La domanda che si pone è cosa c’entra la sukkà con la pace?
    R. Elyashiv scrive che dal giorno in cui nacquero i due fratelli, Caino ed Abele, la terra, che era tutta disabitata, diventò troppo piccola e di tanto in tanto si sente nel mondo lo squillo delle trombe di guerra. Le grandi potenze si operano per migliorare i loro armamenti per poter sopraffare gli avversari. D’altra parte ci si opera per preparare rifugi per la popolazione e dispositivi di difesa, anche se in certi casi non c’è molto da fare contro “l’angelo di distruzione” che è stato inventato (il riferimento è alla bomba atomica). Sembra proprio che tutta la scienza delle nazioni del mondo venga dedicata all’invenzione di strumenti di distruzione!
    L’assoluto contrario di tutti i sistemi di difesa è la sukkà d’Israele. Non c’è nulla nel mondo che sia piu indifeso di una sukkà, una capanna, alla quale per essere valida bastano due pareti e un pezzo di una terza parete. E per copertura solo qualche rametto e un po’ di fogliame. Questo è il nostro desiderio: che venga un giorno in cui il mondo possa abitare nella Sukkà di Israele che è il simbolo della “Sukkà della pace”, quel giorno in cui non sarà necessario cercare la protezione di rifugi sotterranei.
    Nel Talmud Babilonese (‘Avodà Zarà, 3a) è raccontato che nel futuro il Signore metterà alla prova le nazioni del mondo chiedendo loro di osservare una facile mitzvà, quella di abitare nella sukkà, ed essi falliranno miseramente in questa prova.
    Nel passo talmudico è detto che ogni gentile prenderà i materiali e andrà a costruire una sukkà in cima al suo tetto. E il Santo Benedetto, riscalderà il sole nella stagione di Tammuz, cioè quella estiva, e chi sarà nella sua sukkà non essendo in grado di sopportare il calore, la prenderà a calci e se ne andrà, come è affermato: “Spezziamo i loro legami e gettiamo via le loro corde da noi” (Salmi, 2:3).
    Nel Talmud viene posta la domanda: Perché Dio riscalda il sole su di loro? Ma non hai detto che il Santo Benedetto non tratta tirannicamente le Sue creature? E viene risposto: Questo non è considerato un atteggiamento tirannico nei confronti dei gentili, perché anche per il popolo ebraico ci sono anni in cui la stagione estiva si estende fino alla festa di Sukkòt, e abitare nella sukkà provoca loro sofferenze. E viene posta la domanda: Non è vero che Rava dice che chi soffre nella sukkà è esentato dall’osservare la mitzvà della sukkà, e in queste circostanze anche a un ebreo è permesso di lasciare la sukkà? Se è così, perché i gentili vengono criticati per averla lasciata? E viene risposto: Ammesso che uno sia esentato dall’osservare la mitzvà e gli sia permesso di lasciare la sua sukkà, perché dovrebbe prenderla a calci?
    E tutto questo avviene perché fino a quando non verrà accettata la nostra preghiera di Rosh Hashanà e di Kippur nella quale diciamo: “Dai il timore di Te a tutte le tue creature … e diventino tutti un solo gruppo per eseguire la Tua volontà’”, si continuerà a vivere nel timore della morte per via delle guerre.

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Sukkòt: Una sukkà di pace

    Di Donato Grosser

    R. Yosef Shalom Elyashiv (Lituania, 1910-2012, Gerusalemme) in Divrè Aggadà (p. 456) in un suo commento scritto negli anni Cinquanta, cita un passo della tefillà di ‘arvìt (preghiera serale del giorno festivo) dove è scritto: “... e stendi su di noi la Sukkà (la capanna) della Tua pace, benedetto tu o Signore, che stendi la capanna della pace su di…

    ISRAELE

    Dov Landau, sopravvissuto alla Shoah, si ripara dai razzi di Hezbollah

    Di Michelle Zarfati

    Dov Landau, sopravvissuto ad Auschwitz e poi a Buchenwald, ha 97 anni. Qualche giorno fa è stato fotografato mentre si rifugiava nel sottoscala del suo palazzo, a Tel Aviv, durante il suono delle sirene che segnalavano il lancio di razzi da parte di Hezbollah. Haim Goldberg di Flash90 ha catturato con la sua macchina fotografica l’immagine di Landau, il quale…

    ISRAELE

    KKL, svelate rare foto sulle prime celebrazioni di Sukkot in Israele

    Di Jacqueline Sermoneta

    In occasione di Sukkot, sono state svelate dal Keren Kayemeth LeIsrael rare foto d'archivio, che immortalano le celebrazioni della festività ebraica nei primi anni dello Stato d'Israele. “Queste immagini rivelano come le tradizioni della festività siano state preservate e rimangano ancora oggi molto significative”. ha detto in un comunicato Efrat Sinai, direttrice degli archivi del KKL-JNF. La più antica della…

    ISRAELE

    In attesa dello scontro con l’Iran, la montatura propagandistica intorno a Unifil

    Di Ugo Volli

    Una nuova fase La guerra multifronte che Israele è costretto ad affrontare da più di un anno per la propria sopravvivenza sta entrando in una quarta fase e questo rende la situazione molto complessa, dando talvolta anche l’impressione di una difficoltà militare e di decisione. Bisogna ricapitolare i fatti, per capire meglio. In un primo momento dopo il 7 ottobre,…

    ROMA EBRAICA

    Il Presidente Victor Fadlun a La Stampa: "Unifil usata come scudo da Hezbollah"

    Di Luca Spizzichino

    "Questa guerra Israele la subisce. È una guerra per la sua sopravvivenza" ha dichiarato Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma, in un’intervista al quotidiano La Stampa. Fadlun ha analizzato il conflitto in corso tra Israele e Hezbollah, ribadendo come lo Stato ebraico stia lottando per la propria esistenza, mentre l'Iran e i suoi alleati mirano alla sua distruzione,…

    NEWS

    Cristoforo Colombo: ebreo sefardita?

    Di Antonio Musarra

    Ha suscitato scalpore la recente messa in onda di un documentario sulla TV spagnola in cui José Antonio Lorente, antropologo molecolare, professore di Genetica medica e Medicina legale presso il Dipartimento di Medicina Legale, Tossicologia e Antropologia Fisica dell’Università di Granada, ha annunciato i risultati di una ricerca in corso: l’analisi del DNA dei resti attribuiti a Cristoforo Colombo conservati…

    EUROPA

    Membro del partito neonazista muore durante un'escursione sulla montagna ‘preferita’ di Hitler

    Di Michelle Zarfati

    Un noto attivista neonazista tedesco, Andreas Münzhuber, è morto circa due settimane fa mentre faceva un'escursione con altre 30 persone sulla montagna "preferita" di Adolf Hitler, il Monte Untersberg, in Baviera. La vista dalla vetta, alta quasi 1.972 metri, era così amata dal leader nazista che scelse di costruire il suo famigerato rifugio, il Nido dell'Aquila. Da allora il sito…

    ROMA EBRAICA

    La camminata silenziosa raccontata per immagini

    Di Daniele Toscano e Luca Spizzichino

    Servizio di Daniele Toscano e Luca Spizzichino In centinaia, come ogni anno, si sono riuniti per un momento profondamente simbolico: la camminata silenziosa per ricordare il rastrellamento del 16 ottobre 1943 degli ebrei di Roma. A leggere i nomi dei deportati nelle strade del quartiere ebraico sono stati i giovani, che hanno guidato il corteo, organizzato come ogni anno da…

    ROMA EBRAICA

    La camminata silenziosa nel quartiere ebraico, il ricordo del 16 ottobre ’43

    Di Daniele Toscano

    L’atmosfera è di raccoglimento e solennità. In centinaia, come ogni anno, si sono riuniti per un momento profondamente simbolico: la camminata silenziosa per ricordare il rastrellamento del 16 ottobre 1943 degli ebrei di Roma. Quel giorno, 1022 persone, tra uomini, donne, bambini furono catturati in ogni quartiere della capitale per poi essere deportati nei campi di sterminio. Altre centinaia subirono…

    ROMA EBRAICA

    Al Goethe Institut il convegno “I percorsi della Shoah italiana. Arresti, luoghi di transito, deportazioni”

    Di Redazione

    Tra le iniziative promosse dalla Fondazione Museo della Shoah in occasione della commemorazione del 16 ottobre 1943, spicca quest’anno il convegno "I percorsi della Shoah italiana. Arresti, luoghi di transito, deportazioni”, realizzato con il supporto dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania e del Goethe Institut, che si terrà il 15 ottobre dalle 10:30 alle 18, presso lo stesso Goethe Institut…