Skip to main content

Ultimo numero Maggio – Giugno 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Il National Holocaust Museum di Amsterdam inaugura giovedì 6 marzo “Between You and Me”, “Tra te e me”, una mostra composta dall’unica opera d’arte intitolata “Memory Boxes”. L’installazione, realizzata dalla curatrice Birgitta van Blitterswijk, dall’artista Amos van Gelder e dal compositore Amit Gur, mostra come storie e prospettive diverse sulla Shoah siano coltivate all’interno di una famiglia o di un gruppo di persone. L’artista Amos van Gelder ritrae venti individui tutti collegati da ciò che è accaduto alla famiglia Van Gelder durante la Shoah e da come lo stesso Amos interpreta quanto accaduto durante lo sterminio nazista. Ogni possibile aspetto della Shoah è presente nella storia emblematica di questa famiglia: la clandestinità, la deportazione, il tradimento, l’omicidio, la resistenza, i cacciatori di ebrei, la collaborazione, il consiglio della comunità ebraica, la sopravvivenza e la conversione. I ritratti dei protagonisti sono esposti in quelle che l’artista chiama “Memory Boxes”, le scatole in cui conserviamo i preziosi ricordi del nostro passato.
    Van Gelder esprime le esperienze dei suoi soggetti in ebraico, dipinti in un’aureola. Nell’audioguida le voci rievocano brevi momenti e impressioni, mentre le parole pronunciate sono accompagnate da una composizione di Amit Gur che collega le varie persone attraverso la musica. Un diagramma spiega come gli individui sono collegati tra loro. Amos Van Gelder svolge il ruolo di presentatore dei protagonisti della sua vita, di chi è presente e di chi è assente invitando il pubblico a calarsi nella complessità della Shoah all’interno di un’unica famiglia ebraica olandese.
    Amos van Gelder è nato nel 1960 a Haifa, ha studiato arte nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti. Le sue opere traggono ispirazione da Israele, dalla lingua ebraica, dalla tradizione ebraica e di recente anche dalla Shoah. Memory Boxes è il primo lavoro in cui affronta la Shoah e le ripercussioni che ha avuto alla sua storia familiare. Amit Gur, nato nel 1987 a Tel Aviv, ha studiato composizione a Gerusalemme e Amsterdam ed è attualmente associato al Conservatorio di Amsterdam come ricercatore e insegnante. Ha recentemente conseguito un dottorato presso l’Università di Anversa per le sue ricerche sulla composizione e la percezione della trama musicale.
    Il National Holocaust Museum, inaugurato nell’aprile 2024 alla presenza del Presidente dello Stato d’Israele Isaac Herzog, si trova nel quartiere ebraico di Amsterdam, è ospitato in parte nell’edificio in cui gli ebrei venivano radunati per la deportazione nei campi di concentramento nazisti, accanto c’era anche un’ex scuola di insegnanti di asilo nido che permise di salvare circa 600 bambini. Prima della II guerra mondiale e dell’occupazione nazista nei Paesi Bassi viveva una comunità ebraica di circa 140.000 persone, principalmente ad Amsterdam, il 75%, oltre 102.000 persone, sono state assassinate. In proporzione i Paesi Bassi hanno pagato il prezzo più alto termini di vite umane di qualsiasi altro Paese dell’Europa occidentale.

    EUROPA

    “Tra te e me”: Amos van Gelder e Amit Gur in mostra ad Amsterdam

    Di Claudia De Benedetti

    Il National Holocaust Museum di Amsterdam inaugura giovedì 6 marzo “Between You and Me”, “Tra te e me”, una mostra composta dall’unica opera d'arte intitolata “Memory Boxes”. L’installazione, realizzata dalla curatrice Birgitta van Blitterswijk, dall'artista Amos van Gelder e dal compositore Amit Gur, mostra come storie e prospettive diverse sulla Shoah siano coltivate all'interno di una famiglia o di un…

    ISRAELE

    Come cambia il Medio Oriente

    Di Ugo Volli

    Le prospettiva a Gaza La guerra iniziata con la strage del 7 ottobre era stata pensata dai suoi ideatori (dietro Hamas, innanzitutto l’Iran) per distruggere Israele. E invece la reazione israeliana sta smantellando ciò che presuntuosamente essi chiamavano “l’asse della resistenza” e modificando profondamente l’assetto strategico del Medio Oriente. Al sud, a Gaza, l’azione israeliana non è stata ancora conclusiva…

    NEWS

    No al libro di Sinwar alla Sapienza. Cancellata la presentazione all’Università di Roma

    Di Michelle Zarfati

    È diventato un caso l'evento che si sarebbe dovuto tenere all’Università La Sapienza di Roma il prossimo 5 marzo. Si tratta della presentazione del libro "Le spine e il garofano" di Yahya Sinwar, ex leader di Hamas e mente del 7 ottobre 2023, ucciso dall'IDF a Gaza lo scorso ottobre. L'incontro, organizzato dal Movimento degli studenti palestinesi in Italia, era…

    NEWS

    “Sono la bambina che il tuo bisnonno ha salvato”. Sopravvissuta alla Shoah incontra il pronipote di Dwight D. Eisenhower

    Di Jacqueline Sermoneta

    "Sono la bambina che il tuo bisnonno e i soldati americani hanno salvato". Lo ha detto Eva Clarke, nata cinque giorni prima della liberazione del campo di sterminio di Mauthausen da parte delle forze statunitensi guidate da Dwight D. Eisenhower, rivolgendosi a Merrill, pronipote dell’allora generale americano – in seguito 34esimo Presidente USA. "Se non fossero arrivati in tempo, oggi…

    ISRAELE

    “Ogni mattina recitavo ‘Shema Israel’”. Il racconto di Eli Sharabi sulla prigionia nelle mani di Hamas

    Di Luca Spizzichino

    Eli Sharabi, sopravvissuto a oltre un anno e quattro mesi di prigionia nelle mani dei terroristi di Hamas, ha raccontato per la prima volta la sua drammatica esperienza in un’intervista esclusiva con Ilana Dayan nel programma Uvda di Channel 12. Pur non essendo mai stato un uomo religioso, Sharabi ha trovato conforto nella preghiera durante la detenzione. “Non sono un…

    Cultura

    Pasta al pomodoro sciuè sciuè

    Di Giulia Gallichi

    Da un grande potere derivano grandi responsabilità. Ebbene sì, inizio questa mia riflessione con una massima di Spiderman che credo si adatti perfettamente al profilo di molte persone. Nel caso del supereroe il potere era rappresentato dalla forza e dalle ragnatele. Negli ultimi anni, invece, il potere sembra essere diventato di tutt’ altro tipo. Il potere è dato da quanti…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Terumà: Cosa è il siclo di cui si parla nella Torà?

    Di Donato Grosser

    In questa parashà la Torà racconta come avvenne il primo “appeal”, la prima raccolta di fondi e di materiali della nostra storia: “L’Eterno parlò a Moshè dicendo: Dì ai figli d’Israele che mi facciano un’offerta;  accetterete l’offerta da ogni uomo che sarà disposto a farmela di cuore.  E questa è l’offerta che accetterete da loro...”(Shemòt, 25: 1-3). Rashì (Troyes, 1040-1105)…

    ITALIA

    Viaggi della Memoria: approvata la legge per finanziare le visite delle scuole nei campi di sterminio

    Di Redazione

    Con un voto unanime, la Camera dei Deputati ha dato il via libera definitivo alla proposta di legge sui viaggi della memoria. Il provvedimento, già approvato dal Senato il 18 gennaio 2023, diventa ora legge, prevedendo la creazione di un fondo specifico presso il Ministero dell'Istruzione per sostenere le scuole secondarie di secondo grado nell'organizzazione di visite ai campi di…

    Mondo

    Kefiah, maschere e tamburi: gli studenti propalestinesi occupano il Barnard College di New York

    Di Michelle Zarfati

    Più di 50 studenti filopalestinesi della Columbia University hanno preso d'assalto un edificio amministrativo del Barnard College, il college femminile dell'università, nella tarda notte di mercoledì, organizzando un sit-in che ha bloccato l'ufficio della preside Laura Rosenbury per diverse ore. Gli studenti, che indossavano kefiah e maschere, si sono presentati nell'Ateno con tamburi, bandiere e cartelli con su scritto: "Palestina…

    ISRAELE

    Israele, restituiti i corpi di quattro ostaggi. Conclusa la prima fase dell'accordo

    Di Luca Spizzichino

    I corpi di Tsahi Idan, Shlomo Mansour, Ohad Yahalomi e Itzik Elgarat sono tornati in Israele. La consegna delle salme è avvenuta stanotte al valico di Kerem Shalom, con la mediazione dell'Egitto. A differenza delle precedenti restituzioni, non si sono registrate le macabre messinscene con cui Hamas aveva accompagnato alcuni scambi. In cambio delle salme, Israele ha accettato di liberare…