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    Si è svolta la scorsa settimana l’VIII conferenza annuale di Hillel International. L’evento ha visto la partecipazione online, per il secondo anno consecutivo, di un gran numero di docenti, esperti e studenti e l’attribuzione di riconoscimenti particolarmente prestigiosi.  Nel corso della cerimonia di apertura il Presidente e CEO Adam Lehman ha illustrato i risultati raggiunti nel corso dell’anno accademico 2020/21, in cui la sfida del Coronavirus ha portato Hillel a dover inventare nuovi progetti e attività che si sono rivelati di straordinario impatto. La collaborazione con tra le Università americane e quelle israeliane, in particolare, ha ottenuto ottimi risultati nella formazione di giovani leader capaci di contrastare il crescente antisemitismo in Nord America.

    Hillel, la Foundation for Jewish Campus Life, è la più grande organizzazione universitaria ebraica mondiale, presente in oltre 550 college e comunità in tutto il Nord America, in 30 comunità nell’ex Unione Sovietica, in 9 centri in Israele e cinque in Sud America, coinvolge nelle proprie attività migliaia di studenti universitari in tutto il mondo. L’organizzazione prende il nome da Hillel il Vecchio, il saggio ebreo che si trasferì da Babilonia in terra d’Israele nel I secolo a.e.v fondando una scuola antagonista a quella di Shammai, fondamentale per l’interpretazione dell’ebraismo.

    Nel 1923, Edward Chauncey Baldwin, professore cristiano di letteratura biblica all’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign, era angosciato dalla mancanza di conoscenza della Bibbia ebraica dei suoi studenti ebrei e discusse le sue preoccupazioni con il rabbino Benjamin Frankel.  Alcuni mesi dopo, i membri delle comunità ebraiche e universitarie locali si incontrarono in un loft affittato sopra una lavanderia a secco a Champaign, nell’Illinois, e crearono la fondazione Hillel. Nel 1925 il B’nai Brith si impegnò a sponsorizzare le attività di Hillel con un primo budget annuale di circa $ 12.000.  Lo sviluppo fu rapido e giunse in breve tempo a raggiungere 120 fondazioni e affiliate Hillel in 400 campus con obiettivo primario la realizzazione di ambienti accoglienti per gli studenti ebrei dei campus. Dal 1988, sotto la direzione di Richard M. Joel, Hillel ha subito un cambiamento organizzativo nella missione e nella struttura. Artefice della nuova stagione di Hillel è stato il filantropo Edgar M. Bronfman che ha rivitalizzato l’organizzazione con un crescente coinvolgimento di donatori e sempre maggiore prestigio internazionale.

    NEWS

    Grande successo per la conferenza di Hillel International

    Di Edoardo Amati

    Si è svolta la scorsa settimana l’VIII conferenza annuale di Hillel International. L’evento ha visto la partecipazione online, per il secondo anno consecutivo, di un gran numero di docenti, esperti e studenti e l’attribuzione di riconoscimenti particolarmente prestigiosi.  Nel corso della cerimonia di apertura il Presidente e CEO Adam Lehman ha illustrato i risultati raggiunti nel corso dell’anno accademico 2020/21, in…

    ROMA EBRAICA

    Estate 1953 – Quel viaggio dei giovani ebrei italiani alla scoperta del Kibbutz

    Di Ghila Debenedetti

    Siamo nell’estate del 1953. Un nutrito gruppo di giovani italiani affronta un viaggio di lavoro e studio in Israele nel kibbutz religioso Yavnè. Questo percorso, organizzato dal “Dipartimento” per la gioventù e l’Hechalutz, l’Agenzia ebraica, ebbe come scopo di riunire ragazzi osservanti e non, per i quali, soprattutto per quest’ultimi, fu un’occasione per conoscere e apprezzare i valori dell’ebraismo totale.…

    Cultura

    Suite Francese (Adelphi) di Irene Némirovsky

    Di Michelle Zarfati

    Per comprendere pienamente l’essenza di questo romanzo è importante conoscere la storia di chi ne scrive le parole. È proprio nei mesi che precedono l’arresto e la successiva deportazione ad Auschwitz, che Irène Némirovsky , ebrea di origini russe, cerca di comporre in maniera quasi febbrile e spasmodica i suoi primi due romanzi, che avevano il dovere di narrare in…

    Senza categoria

    Carlo Levi e Carlo Ludovico Ragghianti. Una mostra a Lucca tra arte e valori comuni

    Di Massimo Finzi

    «Levi rappresenta a suo modo un “tipo” italiano, il genio dalle molteplici qualità. In ognuna dotato». Così scriveva nel 1946 il critico e storico dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti nel testo che accompagnava una mostra di Carlo Levi a Roma, mettendo in luce un percorso complesso di scrittore, pittore e uomo politico. L’esposizione “Levi e Ragghianti. Un’amicizia fra pittura, politica e letteratura”…

    Senza categoria

    Abramovich prende la cittadinanza portoghese perché discendente degli ebrei cacciati dalla Penisola Iberica

    Di Donato Moscati

    Il celebre patron del Chelsea Roman Abramovich ha ottenuto la cittadinanza portoghese grazie a una legge che concede il passaporto ai discendenti degli ebrei espulsi dal paese nel XV secolo. Un suo portavoce ha confermato la notizia, chiarendo che la pratica sia stata già confermata lo scorso aprile.   La richiesta è stata studiata ed approfondita da dei genealogisti, che infine ne…

    Senza categoria

    A di asparago

    Di Massimo Finzi

    A Colonia nell’estate del 1974 la storia di un mazzo di asparagi ha messo in crisi il sistema dell’arte tedesco. Quel mazzo di asparagi era stato dipinto dall’artista francese Édouard Manet nel 1880 e subito ceduto per 800 franchi al collezionista e storico dell’arte Charles Ephrussi che, particolarmente entusiasta, lo aveva ricompensato con 1000. Qualche giorno dopo Manet aveva inviato…

    Senza categoria

    Carlo Levi e Carlo Ludovico Ragghianti. Una mostra a Lucca tra arte e valori comuni

    Di Massimo Finzi

    «Levi rappresenta a suo modo un “tipo” italiano, il genio dalle molteplici qualità. In ognuna dotato». Così scriveva nel 1946 il critico e storico dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti nel testo che accompagnava una mostra di Carlo Levi a Roma, mettendo in luce un percorso complesso di scrittore, pittore e uomo politico. L’esposizione “Levi e Ragghianti. Un’amicizia fra pittura, politica e letteratura”…

    Cultura

    Carlo Levi e Carlo Ludovico Ragghianti. Una mostra a Lucca tra arte e valori comuni

    Di Massimo Finzi

    «Levi rappresenta a suo modo un “tipo” italiano, il genio dalle molteplici qualità. In ognuna dotato». Così scriveva nel 1946 il critico e storico dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti nel testo che accompagnava una mostra di Carlo Levi a Roma, mettendo in luce un percorso complesso di scrittore, pittore e uomo politico. L’esposizione “Levi e Ragghianti. Un’amicizia fra pittura, politica e letteratura”…

    Cultura

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    Di Massimo Finzi

    «Levi rappresenta a suo modo un “tipo” italiano, il genio dalle molteplici qualità. In ognuna dotato». Così scriveva nel 1946 il critico e storico dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti nel testo che accompagnava una mostra di Carlo Levi a Roma, mettendo in luce un percorso complesso di scrittore, pittore e uomo politico. L’esposizione “Levi e Ragghianti. Un’amicizia fra pittura, politica e letteratura”…

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    «Levi rappresenta a suo modo un “tipo” italiano, il genio dalle molteplici qualità. In ognuna dotato». Così scriveva nel 1946 il critico e storico dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti nel testo che accompagnava una mostra di Carlo Levi a Roma, mettendo in luce un percorso complesso di scrittore, pittore e uomo politico. L’esposizione “Levi e Ragghianti. Un’amicizia fra pittura, politica e letteratura”…