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    Hamas aveva preparato una vasta infrastruttura di intelligence prima degli attacchi del 7 ottobre, compresi rapporti dettagliati sull’attività dell’IDF nelle basi e le varie località al confine con la Striscia di Gaza. È quanto emerge dalle indagini dell’Unità 504 della Divisione Intelligence israeliana sulla base degli interrogatori ai terroristi dell’unità Nukhba e le informazioni documentali e tecniche raccolte dai soldati israeliani.

     

    Secondo una fonte militare, l’organizzazione terroristica palestinese è riuscita a mappare le posizioni degli insediamenti al confine, le basi militari dell’IDF e poi ha addestrato e i terroristi sui punti deboli di tutti questi luoghi. Il 7 ottobre quindi hanno attaccato il sud di Israele, sapendo esattamente dove andare a colpire.

     

    La stessa fonte militare ha rivelato inoltre che l’unità Nukhba era a conoscenza delle falle nella sicurezza di una base militare israeliana situata a chilometri di distanza dal confine.

     

    “Il livello della loro consapevolezza riguardo quella base dei servizi segreti nel Negev occidentale ci è sfuggito, sapevano esattamente cosa volevano ottenere,” ha spiegato al Jerusalem Post.  Tutto ciò, secondo il militare, non sarebbe stato possibile senza un agente esterno, presumibilmente hacker iraniani, che hanno fornito all’intelligence di Hamas ogni singolo dettaglio, anche i computer specifici da prelevare dalla sala server nei bunker dei servizi segreti israeliani.

     

    Dalle indagini è emerso inoltre che i terroristi avevano come obiettivo l’intercettazione dei sistemi di comunicazione criptati della Divisione di Gaza e delle forze israeliane nel settore.

     

    Alla luce delle falle nella sicurezza al confine con la Striscia, l’esercito sta già provvedendo a rafforzare le misure di sicurezza dei luoghi sensibili al confine e  si è inoltre deciso di riesaminare il sistema di sicurezza e difesa dell’Intelligence Corps a Kiryat Modi’in, attualmente in costruzione. Inoltre, già nel prossimo anno, verrà sicuramente rivoluzionato il campo della difesa e della sicurezza informatica nell’IDF, cambiando radicalmente il modo di affrontare la questione.

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