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    “Il terno di Picciaccio”, detti giudaico romaneschi espressioni di una cultura

    È incredibile come un progetto letterario nato per caso su Facebook riesca ad unire tante di quelle persone per fare beneficenza (tzedaka). Eppure è successo e a raccontarlo c’è Lorella Ascoli, la curatrice del libro “Il terno di Picciaccio”: “tre anni fa – racconta – in un post su Facebook ci stava chi per divertimento e nostalgia citava tra i commenti qualche proverbio giudaico romanesco. Contribuivano tutti quasi come una gara e ormai si erano accumulati più di cento detti”.

    Da lì, Lorella pensa subito a quanto sarebbe stato bello ricavarne un libro. Le idee iniziano a concretizzarsi e gli ingranaggi della macchina hanno cominciato a muoversi.

    “Claudio Della Seta mi ha dato consigli preziosi: è lui che ha pensato per primo di collegare questi modi di dire a episodi ‘vissuti’; inoltre mi ha aiutato nelle decisioni complesse, come la scelta del titolo, della stampa e della copertina.”

    Dal post originale si è ricavato un elenco di persone che (contattate da Lorella, Paola Bonfiglioli e Clelia Terracina) sono state disponibili a raccontare frammenti di memoria, storie di famiglia, aneddoti spesso divertenti, e a volte malinconici in totale spontaneità e generosità.

    “La cosa più importante è dare nel libro, ai lettori ebrei e non ebrei, l’idea d’inclusività. Com’è noto, gli ebrei sono a Roma da ventidue secoli e sono portatori di un patrimonio di Cultura “Alta” che si esprime, non solo in una lingua a tutti gli effetti originale, come il ben più noto e celebrato yiddish, ma di citazioni talmudiche e di Sapienza e Fede, in cui si fondono secoli di condivisione, cui si unisce oggi la tradizione libica. Per questo era importante dedicare una sezione ai proverbi tripolini”, ci racconta emozionata mentre sfoglia tra le mani il libro.

    Progetto Memoria ha finanziato la grafica e l’impaginazione. Tolte le spese di stampa, l’intero ricavato è stato deciso di donarlo alla ONLUS Milev Layeled che a Haifa Orientale si occupa, attraverso l’istituzione di un “asilo speciale”, di famiglie e bambini che hanno seri problemi di sopravvivenza.

    Georges de Canino ha realizzato un bellissimo quadro che ha arricchito enormemente il libro: tra l’altro nel dipinto ci sono inserite le date di nascita e di morte di More’ Nello Pavoncello z.l. di cui quest’anno ricorre il ventennale della scomparsa. Le sue citazioni, consentite da Rina Menasci, hanno nobilitato il testo.

    Il libro è un percorso a ritroso verso le proprie origini. Storie sconosciute, leggende sentite e aneddoti famosi. Questo e molto altro in un libro che fa sorridere ed emozionare.

    Per informazioni e acquisti: ascolorel@yahoo.it

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