
Questa mattina presso i giardini del Tempio Maggiore si è tenuta l’apertura della giornata Europea della Cultura Ebraica, evento giunto alla 26ª edizione volto a diffondere la conoscenza della cultura ebraica in più di 100 località italiane.
Il tema di quest’anno è “Il Popolo del Libro”, che come rimarca il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun “racchiude l’essenza della nostra identità.” Da sempre la tradizione e l’osservanza della religione ebraica è strettamente collegata allo studio e ai libri; Fadlun continua, “Il popolo ebraico ha fatto del libro la propria terra e della parola il proprio confine. Ha custodito la memoria e l’identità anche nei momenti più bui”.
Fadlun inoltre dedica l’edizione alla memoria di Ghidon Fiano (z.l.) “Che per molti anni ha dato un contributo fondamentale alla riuscita di questa giornata.”
E proprio quest’anno sono 15 anni della libreria Kiriat Sefer, presidio culturale e unica libreria ebraica in Italia.
Ma la cultura non è solo una fonte di arricchimento, bensì uno strumento efficace per combattere la discriminazione: “L’antisemitismo rinasce in forma aumentata, con violenza verbale e fisica. Preservare e avere cura dell’identità ebraica è il più potente antidoto all’ignoranza e alla violenza” commenta ancora Fadlun.
Federico Mollicone, membro della Camera dei Deputati e Presidente della Commissione Cultura, fa riferimento all’episodio di antisemitismo avvenuto a Venezia, dove pochi giorni fa una coppia di turisti ebrei è stata aggredita, condannando l’antisemitismo e rafforzando l’impegno della cultura nel proteggere e valorizzare l’identità ebraica.
Sono presenti anche rappresentanti istituzionali, come il Vice Capo di Gabinetto della Regione Lazio, Civita Di Russo, e il Vicesindaco Silvia Scozzese, che riaffermano l’importanza della cultura in quanto luogo di dialogo, innovazione e inclusione, di vitale importanza non solo per la trasmissione della cultura ebraica all’interno della Comunità ma anche come sua divulgazione all’esterno, come afferma Scozzese, “Il Centro di Cultura Ebraica si distingue per rafforzare il rapporto tra l’identità ebraica romana e le proprie radici e per far conoscere all’esterno la tradizione della Comunità, che è parte viva di Roma.”
La Direttrice del Centro di Cultura, Giorgia Calò, introduce Luca Barbareschi, che svolge un reading di “Signori, il Talmud!” accompagnato da Gabriele Liscia al violino. Barbareschi afferma “Il popolo ebraico ha collegato la sua sopravvivenza allo studio del Talmud, come se l’una non fosse pensabile senza l’altra”. Barbareschi commenta inoltre con rammarico la discriminazione nei confronti degli artisti Israeliani a Venezia, affermando “L’arte non dovrebbe mai essere discriminata”.
In conclusione, Giorgia Calò introduce la presentazione dell’ultima pubblicazione del Progetto Talmud, il Trattato di Makkot, progetto che come riporta Calò, “È nato 10 anni fa grazie ad un’idea di Clelia Piperno e rappresenta la prima traduzione italiana del Talmud Babilonese, dando la possibilità a milioni di persone di approcciarsi a questo testo”.
Intervengono alla presentazione il Rabbino Capo Riccardo di Segni e il Rabbino Gianfranco di Segni, con la moderazione di Stefania Piras.