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    ROMA EBRAICA

    Le confraternite ebraiche. Un nuovo volume sui documenti dell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma

    Gli studi sul ghetto di Roma dedicati alla vita politica, assistenziale e religiosa della millenaria comunità ebraica della città, hanno da sempre messo in luce la complessità di un sistema organizzativo capace di affrontare sia le sfide interne sia i difficili rapporti con l’esterno. Le limitazioni papali e la gestione di una popolazione perlopiù in gravi condizioni economiche furono fronteggiate anche grazie al lavoro capillare di compagnie religiose, le chevrot (dall’ebraico “amico”, “compagno”), che nei secoli di reclusione nel claustro – ma anche dopo l’apertura dei cancelli – svolsero un ruolo determinante nel tentativo di ristabilire una giustizia sociale a favore delle classi più indigenti. Sebbene il tema sia stato già oggetto dell’attenzione degli studiosi, il riordino dei documenti relativi a queste confraternite, conservati nell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino”, rivela nuovi preziosi materiali su tali dinamiche. Per questo il recente volume Le confraternite ebraiche di Roma. Vecchi dati e nuove scoperte (1559-1962) di Silvia Haia Antonucci e Keren Perugia si caratterizza come un ulteriore tassello che racconta una parte della recente attività dell’Archivio.
    Come ricorda Claudio Procaccia nel suo testo di apertura, le istituzioni assistenziali garantivano la “tenuta identitaria e materiale degli abitanti del ghetto” occupandosi di diversi aspetti fin dal XVI secolo. Il loro ruolo non era però relegato solo alla cura degli ammalati, alle sepolture o a favorire lo studio dei giovani, ma nei secoli si è diversificato tanto che si possono contare decine di confraternite.
    Silvia Haia Antonucci fornisce le coordinate per individuare i nomi e le l’attività di quarantotto compagnie, che si occupavano dalla realizzazione delle azzime al dono dei corredi degli sposi, presentando una novità: l’individuazione delle carte di quattro confraternite di cui non si conoscevano notizie ma che erano in funzione ancora nell’Ottocento.
    Keren Perugia si dedica invece ad approfondire gli aspetti del riordino di sei fondi archivistici, relativi ad altrettante compagnie, raccontandone la struttura, la tipologia di materiali e le scelte effettuate durante la sistemazione.
    L’uscita di questapubblicazionesi caratterizza quindi come uno strumento che fa il punto su queste analisi, ma apre a ulteriori piste di ricerca. Ricordandoci la varietà di questo patrimonio storico e l’attenzione giornaliera alla sua conservazione.

    Le confraternite ebraiche di Roma. Vecchi dati e nuove scoperte (1559-1962)
    Silvia Haia Antonucci, Keren Perugia
    Gangemi Editore, 2025

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